Il cantante britannico porta dal vivo i suoi successi: da «True» a «Gold» e «Through the Barricades», insieme ai brani solisti e qualche cover inattesa

Ci sono voci che, già dalla prima nota, bastano a evocare un decennio. Quella graffiante e lirica di Tony Hadley è una di queste. Dai ruggenti club londinesi al trionfo con gli Spandau Ballet, fino alla carriera in solitaria, torna in Italia con il tour «Tony Hadley 45», stasera al Civitavecchia Summer Festival, accompagnato dalla sua affiatata Fabulous TH Band. «In 45 anni ho vissuto esperienze incredibili: tutto è parte di ciò che sono oggi», ha raccontato il cantante londinese, classe 1960.

Gli esordi degli Spandau Ballet

Dall’alba al tramonto degli Spandau Ballet, la parabola dell’artista è la storia di un gruppo di ragazzi della working class che, in un lampo, si trasformano in un fenomeno pop globale. Sono i primi anni Ottanta e per vederli dal vivo bisogna seguire un passaparola nei locali underground di Londra. Il più celebre era il Blitz Club di Covent Garden, ritrovo di giovani anticonformisti come Boy George e gli Ultravox. Lì, tra camicie di pizzo, lustrini, mantelli, capelli cotonati ed eyeliner, nacque la rivoluzione New Romantic, erede del punk, di cui gli Spandau dai ciuffi ribelli sarebbero diventati il volto più scintillante.



















































Il successo: 25 milioni di dischi venduti

In quello spazio straordinario, creativo, libero, Hadley e i suoi compagni — Steve Norman, John Keeble e i fratelli Gary e Martin Kemp — si formano e si affermano come simbolo di un periodo fatto di visione, teatralità e stile. «Avevamo la sensazione di poter fare qualsiasi cosa», ha ricordato Hadley.
L’apice arriva con gli inni generazionali «True» e «Gold» e l’esplosione di follia collettiva: ragazze urlanti sotto palco, reggiseni in aria, fan in lacrime fuori dai concerti, pronti a strappar loro i vestiti di dosso, mentre gli Spandau vendevano oltre 25 milioni di dischi. «Eravamo come i Beatles», ripete spesso. E con la band è stato tra i protagonisti del Live Aid nel luglio 1985, il più grande concerto rock della storia. Poi la caduta.

La crisi definitiva: «Non ci sarà una reunion»

Nel 1990 arrivò lo scioglimento dopo «Heart Like a Sky», album che non eguaglia i fasti precedenti. Si riformano nel 2009, ma nel 2017 Hadley sceglie la strada solista, senza mai voltarsi indietro, come ha sottolineato anche al Corriere della Sera: «Non ci sarà una reunion. Ci sono state incomprensioni insuperabili, ma non per colpa mia. Lascio indietro il passato, guardo avanti felice così». Se Gary Kemp non esclude nuove aperture, per lui quella pagina resta chiusa.

Il suo live dal funky al jazz

La sua voce non conosce pause. Dal pop al funky, dal musical al jazz, fino allo swing del recente The Mood I’m In, album omaggio ai vinili di Frank Sinatra, Tony Bennett e Nina Simone, che ascoltava e amava da ragazzo a Islington. Che sia l’Australia, il Regno Unito o Dubai, Hadley porta in scena la stessa eleganza, ma è il Bel Paese ad avergli regalato il pubblico più fedele. Sanremo lo ha visto più volte protagonista. Indimenticabile l’edizione 1985: Pippo Baudo annuncia gli Spandau accanto ai Duran Duran, amici veri, senza la rivalità montata dalla stampa. Pochi giorni fa lo ha ricordato sui social: «Era un vero gentiluomo ed è stato un presentatore fantastico».

«Il mio segreto? Resto fedele a me stesso»

Vocalizzi a colpo sicuro, nel live esegue il suo storico repertorio: i classici «True», «Gold», «Through the Barricades», la trascinante «Fight for Ourselves», poi «Highly Strung», «Instinction», «I’ll Fly for You», insieme ai brani da solista e qualche cover inattesa. «Devi fare le hit», ripete spesso da consumato crooner. «La gente le vuole ascoltare perché si è innamorata di quelle canzoni. Rimaniamo fedeli agli originali, con qualche tocco più rock».

Cinque figli, da poco nonno, Hadley continua a vivere la musica con passione e gioiosa sfida. «Ho tanto lavoro, canto sempre, registro e mi sto godendo tutto questo. Mi diverte ancora quando suono dal vivo», conferma ad ogni intervista. La sua voce, con quel timbro forte, vellutato e melodico che attraversa il tempo senza perdere intensità, risuonerà sul litorale romano.


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30 agosto 2025