Il beach volley che sta ravvivando Piazza Roma, in questi giorni, riporta alla mente anche un precedente piuttosto particolare, qui in città. Non infatti è la prima volta che Modena ospita un evento di portata internazionale per quanto riguarda il beach volley in uno dei suoi luoghi iconici. Anzi, la prima volta, tra il 4 e il 9 settembre 2007, fu di quelle davvero difficili da scordare: per il luogo, il Parco Novi Sad; per il prestigio della competizione, il Mondiale Under 21; per i vincitori, la prima volta iridata di una coppia italiana; per gli eventi che in quel particolare frangente vedevano Modena al centro del mondo. Andiamo con ordine.
Una Modena che aveva voglia di grandi eventi, e che tre anni dopo avrebbe organizzato un girone del Mondiale di pallavolo maschile, era riuscita allora ad accaparrarsi l’organizzazione dei Mondiali Under 21 di beach volley, con un’arena confezionata e gestita perfettamente all’interno dell’anello del Parco Novi Sad. Fu un Mondiale di gloria per l’Italia, che lanciò ad altissimi livelli quello che ancora oggi è riconosciuto come il miglior beacher della storia azzurra, ovvero Paolo Nicolai, che vinse quella competizione (primo oro iridato in assoluto per una coppia italiana) in coppia con Francesco Giontella, primo compagno di Nicolai prima di Daniele Lupo. La coppia si ripeté ai Mondiali Under 21 anche l’anno successiva, unica coppia della storia a riuscire nell’impresa del bis iridato.
A Modena il successo arrivò domenica 9 settembre con il 2-1 (13-21 21-17 15-13) sulla coppia spagnola formata da Gavira e Fernandez Rojas, davanti a un pubblico foltissimo che il giorno prima aveva riempito le strade di Modena per un evento ben più triste, ma ci arriveremo. Quello, dal punto di vista sportivo, fu il successo che lanciò poi Nicolai nell’olimpo del beach professionistico, facendolo poi unire qualche anno più tardi con Daniele Lupo (che all’epoca giocava in coppia col modenese Alberto Bigarelli) in un sodalizio che condusse l’Italia fino all’argento olimpico ottenuto a Rio de Janeiro ai Giochi del 2016.
L’evento più triste, dicevamo. Modena in quei giorni era al centro del mondo per la morte di uno dei suoi cittadini più illustri, Luciano Pavarotti, mancato il 6 settembre. Ai funerali, che per la loro portata vennero addirittura trasmessi in diretta Rai, erano presenti più di 50mila persone, tra le quali l’allora Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, il Presidente del Consiglio Romano Prodi, vari artisti e cantanti di chiara fama quali Bono Vox, Zucchero Fornaciari, Gianni Morandi o Jovanotti e Andrea Bocelli che cantò dal pulpito del Duomo l’Ave Verum Corpus di Mozart.
All’interno di una città blindata, si svolsero quindi anche quei Mondiali Under 21 di Beach Volley, un’eredità che ha aspettato diciotto anni prima di essere ripresa in un luogo ancora più simbolico per la città come Piazza Roma, per una manifestazione certo diversa per tanti motivi rispetto a quei Mondiali (dal numero dei partecipanti all’impatto dell’organizzazione, sicuramente più invasivo allora, sino alla capienza delle tribune), ma che in questi giorni di gare ha riscosso grandi apprezzamenti da parte del pubblico.