Non ha deluso le aspettative il quarto red carpet del Festival del Cinema di Venezia 2025: c’è tanto di cui parlare, tanto da commentare, elogiare o, al contrario, criticare. A sfilare sul tappeto rosso alcuni esponenti della nuova leva di Hollywood, al fianco a grandi dive che da decenni dominano la scena cinematografica. E se Tilda Swinton rompe qualsiasi schema del red carpet, Jacob Elordi e Callum Turner dimostrano, nonostante la giovane età, un’eleganza senza tempo. Chi merita la lode e chi la bocciatura, secondo il nostro spassionato parere.

Tilda Swinton, vera anti-diva. Voto: 8

Guardatela, come si fa a giudicare Tilda Swinton? Come si fa a dare un giudizio a una che, chiaramente e spregiudicamene, se ne infischia del parere altrui. Una che per il red carpet azzarda un outfit che alcune non osano neppure per lo sbarco in laguna. Abito lungo, gioielli, tessuti preziosi, l’intero armamentario tradizionalmente richiesto da una premier Tilda lo lascia a casa.

Stasera ha deciso di voler stare comoda e si presenta con polo e pantaloni palazzo. Mocassini e occhiali da sole. Un outfit che, citando la mitica sora Lella, sembra urlare “ma che me frega”. Il talento di Swinton? Quello di risultare comunque la più elegante, nonostante i mocassini.

Jacob Elordi, più bello o più stiloso? Voto: 10

Jacob Elordi è davvero ben vestito o è solo altissimo e bellissimo? Difficile essere imparziali di fronte a cotanto charme. Il giovane attore, arrivato alla fama grazie a Euphoria e oggi protagonista del Frankenstein di Guillermo del Toro, è senza alcun dubbio il più charmant di questa quarta serata di Festival (almeno agli occhi di scrive).

L’intenzione di imporsi come nuova icona di stile della Generazione Z (adesso che Timothée Chalamet ha tirato i remi in barca), l’attore si affida alle mani sapienti di Bottega Veneta. Niente di esagerato, vuole essere un divo e copia lo stile dei maestri: smoking doppiopetto, papillon e slippers in pelle. Il taglio, a dirla tutta, non sembra esser così impeccabile, ma capiamo la difficoltà di coprire quelle spalle così larghe da far provincia.

Monica Guerritore ci insegna la sensualità. Voto: 8

Non servono scollature vertiginose, spacchi da capogiro né trasparenze estreme per essere irrimediabilmente, irresistibilmente sensuali. A Monica Guerritore bastano due vestiti neri, leggerissimi in seta e pizzo, da indossare sovrapposti. Nessun gioiello sul décolleté, i capelli sono corti e pettinati all’indietro.

Il focus è tutto sullo sguardo (ben sottolineato da folte ciglia finte), perché è lì che si annida il vero sex appeal. Quello dell’attrice italiana non è un outfit ma un intero corso di femminilità.

Kasia Smutniak la più cool dello Stivale. Voto: 9

Se Monica è maestra di sensualità, Kasia Smutniak è musa di coolness. Sì, come sempre, è bellissima, ma cosa importa, ad attirare l’attenzione è il suo stile personale che, di anno in anno, diventa più tagliente e accattivante. Al giorno d’oggi sostituire l’abito lungo con lo smoking maschile non è di certo una scelta originale, anzi si è quasi trasformata in una soluzione di comodo. Ma non per Kasia, che reinventa il due pezzi scuro con l’appeal della protagonista senza paura di un film d’azione.

Il pantalone è classico, così come le calzature, dei sensuali sandali a listini a mostrare una pedicure impeccabile. La magia è tutta nella giaccia. Oversize ma ben strutturata, indossata sulla pelle nuda, con spalline da chi non ha paura di farsi notare e, colpo di scena, un cappuccio. Così non serve neanche la messa in piega. Superfluo persino il make-up, tanto lo sguardo non può che cadere sulla favolosa collana di diamanti.

Sveva Alviti, ex madrina liberata. Voto: 5

Lo scorso anno Sveva Alviti del Festival del Cinema di Venezia fu madrina. Aveva l’onere di vestirsi in modo adeguato, da padrona di casa composta e morigerata. Quest’anno, libera dalle responsabilità, Sveva si è liberata anche della maglietta e sul red carpet ci è arrivata in reggiseno. Anche lei opta per uno smoking rivisitato, ma ispirandosi a un completo da letto.

Così il blazer si trasforma in una leggera vestaglia e i pantaloni sono così morbidi e all’apparenza comodi che non dispiacerebbe farci una dormita. Lo smalto bianco arriva diretto dalla vacanza al mare, accompagnato dai colpi di sole. Apprezziamo l’allegria, ma l’eleganza è un’altra cosa.

Tatiana Luter, il voto più basso della serata: 1

Menzioniamo Tatiana Luter perché a lei spetta un trofeo, quello di peggio vestita del Lido. L’attrice italiana ha scelto un outfit che lascia senza parole, ma non in senso positivo. L’abito è, a guardar bene, il telone di un planetario riciclato. Ci sono tutte le costellazioni ricamate sul tulle blu cielo di notte, ma si fatica a distinguerle nei pochi centimetri di tessuto rimasti su top e gonna. E come se non fosse abbastanza, Tatiana ci abbina anche un paio di sandali alla schiava (anch’essi glitterati) che non vedevamo (ed era meglio così) dal 2006.

Paris Jackson perfettamente in tema. Voto: 7

Paris Jackson, figlia dell’arcinoto compianto Michael, non è tra le protagoniste dei film in concorso, ma è riuscita a conquistarsi un posto da prima donna in questa quarta serata di proiezioni. Il merito è del look che la fa sembrare la prima attrice di Frankenstein, la pellicola che è stata invitata a guardare. Quasi carnevalesco l’outfit, ma perfettamente in tema con lo stile goth del capolavoro letterario di Mary Shelley.

L’abito è lungo, attillato e dalla scollatura vertiginosa. In pelle, così come i guanti che arrivano oltre il gomito – l’anello è indossato sopra, vera chiccheria d’altri tempi. A incorniciare il viso, lunghe e affilate piume nere. E persino i tatuaggi sono nello stesso stile, al punto da sembrare dei ricami integrati nel vestito. È così come immaginiamo la moglie di Frankenstein se fosse vissuta nel 2025.

Callum Turner, impeccabile. Voto: 8

Se non diamo 10 è perché Callum Turner è fin troppo perfetto. Non sbaglia nulla: la giacca bianca cade alla perfezione, i pantaloni sono della lunghezza esatta, il papillon sta su a pennello, il fiore di stoffa all’occhiello è un tocco di classe mentre le scarpe decorate di borchie ci ricordano che questo marcantonio è giovane e alla moda. Così perfetto da venire quasi a noia… disse la volpe che non arriva all’uva. Fortunata Dua Lipa.