Dietro l’immagine glamour, che il mondo ha ammirato anche durante le recenti nozze veneziane di Jeff Bezos e Lauren Sánchez, c’è una donna profondamente impegnata sul fronte umanitario. Rania è infatti portavoce appassionata di cause cruciali, dalla difesa dei minori nei conflitti alla pace in Medio Oriente, in linea con il ruolo della Giordania come mediatore e promotore instancabile della pace. I suoi appelli a favore dei bambini nelle zone di guerra, in particolare in Palestina, terra d’origine dei suoi genitori, hanno fatto il giro del mondo, consacrandola come una delle figure simbolo dell’umanitarismo globale.

Durante il Vertice mondiale sui diritti dell’infanzia, ospitato in Vaticano dal compianto papa Francesco, la regina ha ricordato che “un bambino su sei vive in aree colpite da conflitti” e che quotidianamente decine di loro vengono uccisi o mutilati. Ha quindi invocato una protezione universale, senza discriminazioni di nazionalità, fede o luogo di nascita, denunciando i “doppi standard disumanizzanti” nell’applicazione del diritto internazionale, che hanno contribuito a un’epoca di disordine globale.

La regina Rania con Papa Francesco

Vatican Pool/Getty Images

Dal 2013, Rania guida la Queen Rania Foundation for Education and Development (QRF), impegnata a colmare le lacune educative in Giordania e nella regione. Tra i progetti di punta spiccano Edraak, la prima piattaforma di e-learning gratuita in lingua araba, e la Queen Rania Teacher Academy (QRTA), che promuove la formazione continua degli insegnanti. Con il programma Madrasati la regina supervisiona la ristrutturazione delle scuole pubbliche in Giordania e a Gerusalemme Est, mentre il Premio Regina Rania per l’Eccellenza nell’Istruzione omaggia ogni anno i migliori educatori del regno.

Dalla parte delle donne e dei giovani

Oltre a sostenere l’infanzia, la regina Rania promuove lo sviluppo sociale e l’emancipazione economica attraverso per esempio la Jordan River Foundation (JRF), con programmi pionieristici contro gli abusi sui minori e con l’obiettivo di offrire ai giovani strumenti concreti per liberare il proprio potenziale. Rania non si limita a farlo da lontano: la regina visita regolarmente scuole, centri di formazione e progetti locali, incontrando ragazzi e famiglie per ascoltare le loro esigenze e incoraggiarli a realizzare le proprie ambizioni.

Durante le sue frequenti missioni in tutto il Regno Hashemita, Rania si mostra come una sovrana vicina al popolo, pronta a motivare comunità e famiglie a sviluppare iniziative di reddito e a guardare con fiducia al futuro. Mantiene inoltre un rapporto diretto con studenti e giovani imprenditori, spronandoli a restare radicati nei valori giordani ma, al tempo stesso, a utilizzare strumenti moderni, come l’intelligenza artificiale, per affrontare le sfide del presente. «Non è mai stato così facile creare e diffondere contenuti che alimentano divisione e odio, erodendo la nostra capacità di empatia e compassione», ha ricordato lo scorso marzo in un incontro al Palazzo Al Husseiniya.