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Rocío Muñoz Morales, ex compagna dell’attore Raoul Bova e madre delle sue due figlie, si è trovata invischiata in uno scandalo che, da semplice gossip, rischia di approdare nelle aule di tribunale. Una storia di ricatti, audio rubati e intimità violata, che ha riportato la coppia sotto i riflettori per motivi ben lontani dal lavoro artistico. L’attrice, intervenuta nella conferenza stampa del Filming Italy Venice Award, evento collaterale della 82esima Mostra del Cinema di Venezia, è tornata sulla questione dicendosi sollevata e ristabilita: «Sto bene, sono serena, sono tranquilla. Perché, non si vede? Il teatro mi ha consentito di vivere una realtà più bella di quella che stavo vivendo io. Mi sono convinta che bellezza e giustizia non vadano mai separate. Scoprire la propria fragilità è anche scoprire una forza incredibile. Bisogna saper essere fragili e forti insieme, ed è proprio questa convivenza che ci rende belli».
APPROFONDIMENTI
Il rapporto con il teatro – «Il teatro per me è una fonte di nutrimento. In questa stagione ho interpretato due donne meravigliose sul palcoscenico, personaggi che mi hanno arricchito tantissimo e da cui ho imparato molto. Grazie a loro sono diventata più coraggiosa e il teatro è diventato qualcosa di indispensabile per me, non potrei mai farne a meno. Il teatro mi ha permesso di spogliarmi completamente, di mettermi alla prova e di rischiare.
Grazie ai personaggi che ho raccontato, sono riuscita a viaggiare lontano dentro me stessa e a diventare una donna migliore. Credo che il teatro restituisca una verità che oggi spesso manca e incontrare il pubblico è qualcosa di meraviglioso».
La sua vita privata – «Sono coraggiosa in ogni aspetto della mia vita. Non amo rimuginare su come sarebbero potute andare le cose se avessi fatto scelte diverse: preferisco vivere pienamente il presente senza lasciarmi imprigionare dai ‘se’..».
Il rapporto con Venezia e il Festival – «È un luogo magico che mi ha dato tanto e il teatro mi rende migliore, non solo come artista ma anche come persona, dandomi una forza che mi serve nei momenti difficili. Il Festival ha una forza incredibile, parla tutte le lingue e si rivolge a tutto il mondo, anche in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo. Ci ricorda il potere del cinema, la sua capacità di unire e far riflettere».
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