Il portavoce di Hamas, Abu Obeida, è stato ucciso. A confermarlo è stato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, annunciando che “è stato eliminato a Gaza”. Come ha riferito una fonte palestinese, le forze di difesa israeliane hanno preso di mira un condominio nel quartiere Rimal di Gaza City, colpendo l’abitazione nella quale si trovava il leader delle Brigate Qassam insieme alla moglie e ai figli. “Con l’esplosione sono volate via grandi quantità di banconote. Dopo, membri della brigata al Qassam hanno chiuso l’area intorno all’edificio impedendo a chiunque di avvicinarsi per recuperare i corpi”, ha raccontato una fonte a Sky News. Considerato un simbolo di Hamas, ammirato in tutto il Medio Oriente e figura di riferimento per i palestinesi, Obeida è stato uno dei massimi dirigenti dell’organizzazione militare e politica palestinese, oltre che essere membro del gruppo ristretto dei decisori.
Chi era Abu Obeida
Tra i principali obiettivi di Israele, poiché ritenuto il responsabile ufficiale della propaganda psicologica del gruppo, Obeida è sempre apparso in pubblico con il volto coperto da una kefiah bianco-rossa per nascondere la propria identità. Probabilmente cresciuto a Jabalia, nella Striscia di Gaza, il portavoce entrò nel movimento armato occupandosi inizialmente dei comunicati delle Brigate Ezzedine al Kassam. Successivamente assunse un ruolo più ufficiale commentando le azioni del gruppo, come la cattura del soldato Gilad Shalit nel 2006, tenuto in ostaggio nei tunnel di Gaza per 5 anni e mezzo, fino a quando Netanyahu lo liberò in cambio 1.000 detenuti palestinesi (tra cui il futuro architetto del 7 ottobre Yahya Sinwar). Secondo alcuni biografi, nel 2013 Obeida si sarebbe laureato alla Facoltà di Teologia con una tesi sulla Terra Santa e le tre religioni. Nell’ottobre 2023, dopo il massacro nei kibbutz del sud e al festival Nova, l’Idf aveva diffuso la foto di Obeida a volto scoperto, schedandolo come Hudayfa Samir Abdallah al-Kahlout.
L’eliminazione da parte di Israele
Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha confermato l’uccisione di Obeida con toni sarcastici. “Spero che non sia più tra noi, ma noto che da parte di Hamas non c’è nessuno che risponda su questa questione”, ha dichiarato il premier israeliano. L’attacco all’appartamento in cui si trovava Obeida, preso in affitto per alcuni giorni dalla famiglia del portavoce dell’ala militare di Hamas è avvenuto nei pressi di un panificio locale dove, secondo fonti di Gaza, sono state uccise più di 10 persone. Qualche giorno fa, Obeida aveva minacciato Israele affermando che se avesse deciso di invadere la città di Gaza, gli ostaggi avrebbero subito conseguenze.
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