Bruce Willis «sta molto bene» fisicamente, ma il suo cervello «sta cedendo», compromettendo la sua capacità di comunicare con il mondo esterno: lo ha rivelato la moglie Emma Heming in una recente intervista alla ABC. «Bruce si muove ancora ed è in buona salute generale. È solo il suo cervello che lo sta tradendo», ha specificato poi Heming a Diane Sawyer durante lo speciale Emma & Bruce Willis: The Unexpected Journey, di cui è stata trasmessa un’anteprima.
La famiglia dell’attore, celebre per il ruolo di John McClane in Die Hard, aveva annunciato nel 2023 la diagnosi di una forma di demenza che colpisce la personalità e può causare cambiamenti nel comportamento: ritiratosi dalle scene, si è poi parlato in modo più specifico di demenza frontotemporale (FTD).
Per Willis, 70 anni, il sintomo principale è stata la perdita del linguaggio, ha spiegato la moglie, autrice del libro The Unexpected Journey: Finding Strength, Hope, and Yourself on the Caregiving Path: «Il linguaggio se ne va, ma abbiamo imparato a adattarci. Ora abbiamo un modo diverso di comunicare con lui». Proprio in seguito all’aggravamento delle sue condizioni, Bruce Willis vive oggi in una casa separata con assistenza 24/7: la decisione «non è stata facile, ma è ciò che Bruce avrebbe voluto per le sue figlie»
Che cos’è la Demenza Frontotemporale (FTD)
La Demenza Frontotemporale (FTD) – leggiamo su Osservatorio Demenze – «è una delle principali cause di demenza a esordio precoce, ed è la seconda più comune tra le persone con meno di 65 anni».
Negli ultimi dieci anni, il concetto di FTD si è evoluto: inizialmente conosciuta come malattia di Pick, oggi viene identificata come un gruppo eterogeneo di disturbi neurodegenerativi. Questi disturbi colpiscono i lobi frontali e temporali del cervello, aree fondamentali per la regolazione del comportamento, della personalità, delle emozioni, del linguaggio e della comprensione. L’insorgenza in età lavorativa ha spesso un impatto importante sulla vita personale, sociale e professionale del paziente. In particolare, la variante comportamentale può causare cambiamenti marcati nel giudizio, nella condotta sociale e nell’autocontrollo, portando talvolta a problemi legali anche prima che venga formulata una diagnosi».
Le principali forme cliniche della FTD sono:
- Variante comportamentale (bvFTD): si manifesta con apatia, disinibizione, impulsività e alterazioni della personalità e delle relazioni sociali.
- Demenza semantica: il linguaggio è fluente ma privo di contenuto significativo; il paziente perde gradualmente la comprensione del significato delle parole.
- Afasia progressiva non fluente: si caratterizza per difficoltà nell’articolazione della parola, nella lettura e scrittura, fino a un possibile mutismo.
- FTD associata a malattia del motoneurone: include segni neurologici come debolezza muscolare e atrofia.
Numeri, età, incidenza
In assenza di un registro ufficiale nazionale, per stimare i numeri in Italia ci si basa su dati europei. Secondo lo studio multicentrico Frontiers, condotto tra il 2018 e il 2019 in 13 cliniche specializzate (inclusa l’Italia), l’incidenza media annua della FTD in Europa è di circa 2,36 casi ogni 100.000 persone. Questo equivale a circa 12.000 nuovi casi ogni anno in Europa. In Italia, considerando appunto la media europea e la popolazione, si stima che i malati siano alcune migliaia, anche se la cifra precisa non è ufficializzata.