Dichiarazione di Tianjin: «Vogliamo rispetto, uguaglianza»
Il Consiglio dei Capi di Stato dei Paesi membri dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco) ha approvato oggi la “Dichiarazione di Tianjin”, che pone termine al summit a cui hanno partecipato 27 tra capi di stati e di governo eurasiatici, tra i quali il presidente russo Vladimir Putin, il primo ministro indiano Narendra Modi, oltre ovviamente al padrone di casa Xi Jinping. Nel documento, si pongono i principi di un raggruppamento, che sembra orientato a diventare l’alternativa globale al sistema incentrato sugli Stati Uniti.
«Gli Stati membri sostengono il rispetto del diritto dei popoli a scegliere in modo indipendente e democratico i propri percorsi di sviluppo politico e socio-economico, sottolineando che i principi di rispetto reciproco per la sovranità, l’indipendenza, l’integrità territoriale degli Stati, l’uguaglianza, il mutuo vantaggio, la non ingerenza negli affari interni e la non minaccia o uso della forza costituiscono la base per uno sviluppo sostenibile delle relazioni internazionali», si legge nella Dichiarazione di Tianjin. I Paesi della Sco aderiscono a una politica che esclude approcci basati su blocchi e logiche di confronto nella soluzione dei problemi dello sviluppo internazionale, aggiunge la dichiarazione. Il documento sottolinea inoltre che nel mondo – compresa l’area della Sco – stanno aumentando il confronto geopolitico, le sfide e le minacce alla sicurezza e alla stabilità. In particolare, i leader hanno condannato gli attacchi israeliani e statunitensi contro l’Iran – membro della Sco – di giugno scorso. «Condanniamo con fermezza gli attacchi militari compiuti dallo Stato di Israele e dagli Stati Uniti contro la Repubblica Islamica dell’Iran nel giugno 2025. Tali azioni aggressive contro strutture civili, incluse le infrastrutture nucleari, che hanno causato la morte di civili, costituiscono una grave violazione dei principi e delle norme del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni unite, nonché un atto di violazione della sovranità della Repubblica islamica dell’Iran. Esse danneggiano la sicurezza regionale e internazionale e comportano gravi conseguenze per la pace e la stabilità globali», si legge nella dichiarazione. I partecipanti alla riunione hanno osservato che «la sicurezza fisica degli impianti nucleari deve essere costantemente garantita, anche durante i periodi di conflitto armato, al fine di proteggere la popolazione e l’ambiente da danni», prosegue. «A questo proposito, essi hanno ribadito il loro impegno a favore di iniziative diplomatiche volte a una soluzione pacifica delle questioni sorte». Condanna è stata espressa anche per gli attacchi contro i civili e le azioni che hanno portato alla catastrofica situazione a Gaza. «Esprimendo ancora una volta profonda preoccupazione per la continua escalation del conflitto israelo-palestinese, gli Stati membri condannano con fermezza le azioni che hanno portato a numerose vittime civili e alla catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza», si legge nella Dichiarazione di Tianjin. I leader Sco hanno sottolineato «la necessità di garantire al più presto un cessate il fuoco completo e duraturo, l’accesso agli aiuti umanitari, nonché maggiori sforzi per raggiungere pace, stabilità e sicurezza per tutti gli abitanti della regione». Inoltre, «gli Stati membri osservano che l’unico modo possibile per garantire pace e stabilità in Medio Oriente è una soluzione globale e giusta della questione palestinese», recita ancora il documento. Per quanto riguarda l’Afghanistan, nella dichiarazione i leader si sono impegnati a favore della costruzione di un Afghanistan indipendente, neutrale e pacifico: «Gli Stati membri, riaffermando il loro impegno a favore della creazione di un Afghanistan indipendente, neutrale e pacifico, libero da terrorismo, guerra e droga, hanno espresso la loro disponibilità a sostenere gli sforzi della comunità internazionale per garantire la pace e lo sviluppo in questo Paese».
Il documento sottolinea che la formazione di un governo inclusivo, con ampia partecipazione dei rappresentanti di tutti i gruppi etnici e politici della società afghana, è l’unica via per raggiungere una pace e una stabilità durature nel Paese. Ferma condanna è anche stata espressa per gli attacchi terroristici avvenuti a Pahalgam, in India: «Gli Stati membri hanno condannato con fermezza gli attacchi terroristici a Pahalgam del 22 aprile 2025. Gli Stati membri hanno inoltre condannato con fermezza gli attacchi terroristici contro il Jaffar Express (treno passeggeri in Pakistan) dell’11 marzo e contro uno scuolabus nella provincia pakistana del Belucistan, a Khuzdar, il 21 maggio 2025». La Sco è un’organizzazione internazionale fondata nel 2001, incentrata su Russia e Cina. Ne fanno parte India, Iran, Kazakistan, Cina, Kirghizistan, Russia, Tagikistan, Pakistan e Uzbekistan. La Bielorussia ha aderito ufficialmente in occasione del vertice di Astana del 4 luglio 2024. I Paesi osservatori sono Afghanistan e Mongolia, mentre gli Stati partner di dialogo sono Azerbaigian, Armenia, Bahrein, Egitto, Cambogia, Qatar, Kuwait, Maldive, Myanmar, Nepal, Emirati Arabi Uniti, Arabia saudita, Turchia e Sri Lanka. Nel summit appena concluso si è deciso di aggiungere ai partner di dialogo anche il Laos e di unificare lo status di paesi osservatori e partner di dialogo. Nel summit concluso oggi sono stati firmati in tutto 24 documenti in settori come la sicurezza, l’economia, gli scambi culturali e la collaborazione tra istituzioni. Sono stati inoltre adottati un documento strategico per il 2026-2035 della Sco, una dichiarazione di sostegno al sistema del commercio internazionale, una dichiarazione sull’80mo anniversario della fine della seconda guerra mondiale.