Prima del fine settimana di gara, Frederic Vasseur aveva un obiettivo in testa: portare il alto la Ferrari a Zandvoort. La teoria era quella di ottimizzare la sospensione posteriore modificata e di riflesso preparare una buona messa a punto. E invece le cose sono andate nella maniera opposta: un weekend nato malissimo e finito peggio. Un’altra figuraccia mondiale che si somma a quella della Cina. Avanti così…
Lewis preoccupa ancora
Dopo le qualifiche, Hamilton ha sottolineato che Zandvoort gli ha lasciato impressioni molto diverse rispetto alle gare recenti. Durante la pausa estiva si è concentrato sulla parte mentale e sulla preparazione personale, con l’obiettivo di affrontare il lavoro in pista con uno spirito più sereno. Un cambiamento che gli ha permesso di affrontare le sessioni senza tensioni eccessive. La teoria c’era.
Questo il succo del discorso, pur scoprendo che il circuito olandese non si adattava per nulla alle caratteristiche della Rossa. La SF-25 ha pertanto confermato i suoi limiti di guidabilità lungo tutto l’arco del weekend. In tale contesto, i piazzamenti in sesta e settima posizione rappresentavano comunque un risultato positivo per l’inglese, chissà poi perché. Per la corsa Hamilton voleva recuperare posizioni.
L’atteggiamento doveva essere di quelli aggressivi, cercando di sfruttare ogni minima situazione per avanzare in griglia. Questo anche tenendo presente che, nella simulazione passo-gara realizzata durante le prove libere, la progressione della vettura numero 44 in merito alla gestione delle gomme era parsa buona. Come è andata a finire? Beh… prima dell’incidente, Lewis era in crisi con le coperture.
Malgrado avesse scelto più carico al retrotreno (la specifica dell’ala posteriore era la medesima di Leclerc ma con un’incidenza superiore), il tedioso overheating non lo ha lasciato in pace. Un surriscaldamento delle mescole che ha provocato un rallentamento del passo in quanto, rispetto al compagno di squadra, non è stato capace di amministrarlo a dovere malgrado tutti gli aiuti del caso forniti dal muretto box.
Hamilton butta via lo step in avanti
Sappiamo bene cosa sia successo alla monoposto di Lewi . Il britannico, poco prima dell’incidente si era aperto in radio. Oltre alle precedenti comunicazioni relative appunto alla difficile gestione delle gomme, il sette volte campione del mondo aveva parlato di strategia. Secondo Hamilton, infatti, l’unico modo per recuperare alcune posizioni era quello di provare l’undercut tramite la tattica sul cambio delle coperture.
L’inglese ne stava discutendo con il suo ingegnere di pista, Riccardo Adami, quando, nel banking di curva 4, perde la vettura nella consueta traiettoria larga verso l’esterno che, sebbene possa sembrare strana su questo tipo di pista, è la più rapida. L’ex pilota della Mercedes scoda con l’asse posteriore nella fase di trazione, corregge la vettura che di riflesso si allarga e lo scontro con le barriere è inevitabile.
Un errore che non ci si aspetta da un pilota della sua esperienza. Senza dubbio, una vettura imperfetta può favorire scenari del genere, ma proprio per questa ragione il grado di attenzione in qualsiasi momento della corsa dev’essere altissimo. Così non è stato e la distrazione, di fatto, ancora una volta, risulta fatale. Vasseur lo ha protetto. A colloquio con la stampa, il francese ha cercato di minimizzare l’accaduto.
Vasseur protegge il britannico
E sicuramente ha fatto bene. Molto meglio un atteggiamento del genere piuttosto che scaricare la colpa sui piloti per un mancato rendimento della vettura, fattore emerso in più di un’occasione durante la campagna agonistica 2025. Resta il fatto che il talento di Stevenage è troppo fragile in questo momento. Wolff sostiene che ogni grande campione ha sempre tanti dubbi su se stesso e vede questo tipo di atteggiamento come positivo.
Probabilmente lo era in Mercedes, quando aveva sotto il sedere un razzo grigio e vincere era “piuttosto facile”. Alla Rossa le cose non funzionano così: la SF-25 è scorbutica e difficile da guidare, questo sebbene la Ferrari abbia di recente realizzato alcune modifiche per favorire il britannico. Lewis ha fatto un passo avanti in questo weekend? Sì… Ma in F1 lo step va confermato ogni giro sino alla bandiera a scacchi, contesto che Lewis proprio non riesce a centrare…