Il raddoppio dell’adduttrice Ottavia Trionfale, prevista nell’ambito dell’ammodernamento del sistema idrico del Peschiera, comporta il sacrificio di un boschetto. La realizzazione dell’infrastruttura, infatti, prevede la rinuncia di superfici complessivamente pari a 6.197 metri quadrati, situate a poca distanza dal fosso del Marmo Nuovo.

Le sughere nell’area di cantiere

Nell’area interessata dal cantiere sono presenti anche 11 sughere (Quercus suber) con diametri che vanno dai 15 ai 65 centimetri a cui, necessariamente, si dovrà rinunciare. Il via libera è stato dato dalla direzione agricoltura e sovranità alimentare caccia pesca e foreste della regione Lazio che, però, ha prescritto stringenti misure di compensazione boschiva. Non tutti e gli undici alberi, inoltre, sono interessati dalla stessa sorte.

Gli alberi da tagliare

La regione ha previsto che siano soltanto 4 quelli da tagliare, vale a dire gli esemplari con un diametro minore del tronco. L’ “accordo di Parigi” sui cambiamenti climatici prevede che sia rispettato un criterio di equivalenza tra i diametri degli alberi da tagliare e quelli da mettere a dimora. Di conseguenza, seguendo questa indicazione, la regione Lazio ha dato indicazione di piantumare 11 piante da 10 centimetri o 21 da 5, al posto delle 4 sughere da tagliare. Sono inoltre state date precise disposizioni sulla distanza a cui devono essere messi a dimora i nuovi esemplari (quattro metri) e anche sull’età (1-10 anni).

Le sughere da preservare

Gli alberelli che arrivano in sostituzione devono avere inoltre una certificazione sulla loro salute fitosanitaria e in caso di mancato attecchimento, entro i due anni dalla loro piantumazione, il comune di Roma dovrà provvedere a sostituirli con altrettante sughere. Per quanto riguarda invece gli altri 7 esemplari, più grandi, presenti nel boschetto di Casal del Marmo, la regione ha disposto che possano essere trapiantati, rispettando la direzione “nord sud” che avevano nella posizione originaria. È stata inoltre raccomandata un’innaffiatura costante, da aprile a settembre, con cadenza settimanale per almeno i primi tre anni dal trasferimento.

Il boschetto da compensare

I lavori per potenziare l’approvvigionamento idrico, oltre alle sughere, interessano anche ulteriori esemplari distribuiti su una superficie boscata di 0,6 ettari. In quel caso il via libera al taglio è stato autorizzato a condizione che venga realizzato un rimboschimento compensativo su una superficie di pari estensione con almeno 625 alberelli e 312 specie arbustive. In questo caso le aree dovranno essere irrigate da maggio a settembre con irrigazioni di soccorso almeno bisettimanali.

Il via libera della regione Lazio