Altri sette nuovi casi di positività al virus West Nile nel Lazio, due in provincia di Roma (Anzio e Nettuno). A riferirlo è stata la regione, nel bollettino diramato poco prima delle 17 di venerdì 25 luglio. I nuovi casi sono stati confermati dalle analisi effettuate nel laboratorio di virologia dell’istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani”. Dei sette nuovi casi, due presentano sindrome neurologica e cinque febbre. Con questi ultimi accertamenti salgono a 28 le conferme diagnostiche di positività da West Nile virus. Oltre ai due casi nella provincia della Capitale, gli sono stati registrati a Latina (26, inclusa la paziente deceduta la scorsa settimana presso l’ospedale di Fondi).

Due casi di Virus West Nile ad Anzio e Nettuno 

In provincia di Roma i comuni di presunta esposizione sono Anzio e Nettuno. Proprio a Nettuno, in un comunicato diramato oggi, il comune di Nettuno ha stabilito di intensificare il programma di disinfestazione. “Anche grazie al caldo straordinario, l’Amministrazione aveva già disposto per i mesi di giugno e luglio interventi aggiuntivi anche per quello che riguarda la derattizzazione e contro il proliferare delle blatte”. L’ufficio Ambiente guidato dall’assessora Enrica Vaccari “ha disposto disinfestazioni aggiuntive per il 28 e 29 luglio, per l’11 e 12 agosto, il 15 e 16 settembre e per il 6 e 7 ottobre. Si tratta – era spiegato nella nota – delle date della disinfestazione adulticida, a cui si affiancheranno ulteriori interventi per la disinfestazione larvicida che prevede l’intervento nei pozzetti e nelle zone umide”. 

Il sindaco Nicola Burrini, a sua volta, aveva detto: “Abbiamo deciso di intervenire per ridurre al minimo ogni possibile contagio. Gli interventi straordinari sul territorio andranno avanti fino a che sarà necessario per la tutela della salute pubblica”. Va detto che al momento in cui veniva diramato questo comunicato, la stessa amministrazione comunale spiegava la decisione di accentuare il programma di disinfestazione “a seguito dell’allarme crescente sulla diffusione del virus West Nile trasmesso tramite le punture di zanzare infette, benché nel territorio del comune non si siano verificati casi di contagio”.

Due casi di West Nile Virus in provincia di Roma

Come detto, l’altro comune interessato dal caso di positività al virus West Nile è Anzio. Qui il sindaco, Aurelio Lo Fazio, in giornata in mattina – tramite i canali social dell’amministrazione comunale – aveva chiesto immediati chiarimenti alla Asl Roma 6 in merito a quanto apparso sulla stampa di “alcuni casi sospetti di West nile nel territorio della Asl Roma 6, ad Anzio”, per i quali comunque “mancherebbe conferma dai test”. “Se la notizia fosse confermata – ha spiegato – dovremo procedere con le azioni di prevenzione necessarie, per questo sono in contatto con la Asl per avere le indicazioni a riguardo. Sarà mia cura informare la popolazione sugli sviluppi di questa vicenda”.

I casi accertati finora nel Lazio di Virus West Nile

Tornando ai 28 casi di confermata positività al virus West Nile: 11 pazienti risultano attualmente ricoverati in reparti ordinari per altre patologie; 3 sono stati dimessi; 11 sono in cura presso il proprio domicilio; 2 pazienti si trovano ricoverati in terapia intensiva; una persona è deceduta. In provincia di Latina i comuni di presunta esposizione sono Aprilia, Cisterna di Latina, Fondi, Latina, Pontinia, Priverno, Sezze, Sabaudia. Sempre oggi, si è riunita la cabina di regia composta da Regione Lazio, Inmi Spallanzani, Istituto zooprofilattico di Lazio e Toscana e Asl territorialmente competenti. 

Nel corso della cabina di regia, la direzione Salute e Integrazione sociosanitaria ha esteso all’Asl Rm 6 le prescrizioni volte a contenere il virus impartite lo scorso 17 luglio all’Asl di Latina. La Regione Lazio ha inoltre precisato “che la conferma diagnostica da parte del laboratorio di riferimento regionale avviene entro 48 ore dal ricevimento del campione”. Il prossimo bollettino sarà emesso lunedì 28 luglio.

Test a tutti i donatori del sangue

La regione Lazio, infine, ha deciso di adottare nuove misure precauzionali a tutela della salute pubblica e della sicurezza trasfusionale, “in considerazione dell’evoluzione del quadro epidemiologico relativo alla diffusione del Virus West Nile, con particolare riferimento alla provincia di Latina”. Pertanto, ha disposto l’estensione dell’esecuzione del test Nat (Nucleic acid test) per il virus West Nile, su singolo campione, “a tutti i donatori di sangue della regione Lazio. Con questa iniziativa – è stato evidenziato – la Regione Lazio, attraverso il proprio sistema trasfusionale, ribadisce il massimo impegno nel garantire elevati standard di sicurezza e qualità, nel pieno rispetto delle raccomandazioni nazionali e internazionali. L’estensione del test sarà attiva su tutto il territorio regionale fino a nuove disposizioni e verrà costantemente monitorata in base all’andamento epidemiologico”.