Gli attacchi di fine agosto contro la centrale nucleare di Kursk e il terminale energetico di Ust-Luga segnano un salto qualitativo nel conflitto: l’Ucraina non colpisce più soltanto la logistica bellica vicino al fronte, ma dimostra di poter raggiungere il cuore delle infrastrutture russe, anche in aree considerate fino a ieri intoccabili.
Se Kursk rappresenta un pilastro della produzione elettrica, Ust-Luga è la porta del Baltico per gli idrocarburi russi. Due simboli diversi, ma entrambi centrali per la sicurezza energetica di Mosca.