Il Tour de l’Avenir 2025 si è appena concluso e per l’Italia è tempo di tracciare un bilancio. La nazionale guidata dal commissario tecnico Marino Amadori ha mostrato solidità e spirito di squadra, con Lorenzo Finn come proprio punto di riferimento. Il giovane talento ligure ha chiuso la corsa francese al quarto posto nella classifica generale, un risultato di spessore che lascia intravedere ampi margini di crescita. Un piazzamento che, pur con un pizzico di rammarico per il podio sfumato di poco, conferma la bontà del lavoro svolto e la maturità con cui Finn si sta affacciando al grande ciclismo. Con Amadori abbiamo fatto il punto della situazione: dalle prestazioni di Finn agli obiettivi futuri, passando per le aspettative sugli altri ragazzi e uno sguardo ai prossimi appuntamenti internazionali, a cominciare dai Mondiali in Ruanda e dagli Europei U23.

C’è un po’ di rammarico per il quarto posto di Finn?
“Il rammarico c’è, ma riguarda solo i secondi persi che hanno condizionato la classifica finale. Per il resto, Lorenzo ha fatto un Tour de l’Avenir davvero ottimo, soprattutto se consideriamo che si trattava della sua prima partecipazione. Ha dimostrato grande regolarità e personalità, confrontandosi con un parterre di altissimo livello. In prospettiva futura, questo risultato è un segnale molto positivo: ci dice che è sulla strada giusta per crescere e diventare un corridore importante”.

Quanto ha inciso sulla condizione di Finn l’infortunio alla clavicola avuto a giugno?
“Chiaramente l’infortunio non lo ha aiutato, ma devo dire che nel ciclismo di oggi, con i nuovi metodi di preparazione, si riesce ad allenarsi in modo efficace anche senza correre. Lorenzo è rimasto fermo dalle competizioni per quasi due mesi, eppure è arrivato pronto al Tour. Questo testimonia che il lavoro fatto a casa e in allenamento è stato molto buono. Naturalmente lo stop non è stato un vantaggio, ma nel complesso non ha compromesso la sua condizione. Consideriamo anche che al via c’erano corridori già con esperienze in World Tour come Seixas e Nordhagen: confrontarsi con loro e uscire a testa alta significa che Finn ha tutto per crescere ancora. Ora nei prossimi due anni dovrà accumulare esperienza e trovare continuità, così da arrivare al 2027 pronto per il salto tra i professionisti”.

Finn ha confermato di andare bene in salita e a cronometro. Fa più fatica nel cambio di passo e nello sprint: sono due aspetti migliorabili?
“Assolutamente sì. Sono limiti che oggi si notano, ma che con il tempo e con la maturazione possono essere migliorati. Lo spunto veloce non è una delle sue doti naturali, ma con il lavoro giusto si può affinare e far crescere. La base è molto buona: sa andare forte a cronometro e in salita, quindi ha le caratteristiche del corridore completo. Ora si tratta di aggiungere quei tasselli che gli mancano per diventare competitivo in tutte le situazioni”.

Come vedi Lorenzo in ottica Mondiale? Widar è il favorito?
“Lo vedo bene, convinto e motivato. Il grande favorito sarà Widar, che con le sue caratteristiche sarà difficile da battere. Ma noi conosciamo il nostro potenziale e non abbiamo intenzione di aspettare gli eventi: cercheremo di correre in maniera aggressiva, evitando di arrivare insieme a lui nel finale, dove sarebbe complicato superarlo. Sarà importante fare la corsa che vogliamo noi e non subirla”.

Ti aspettavi di più da Turconi?
“Tutti i ragazzi hanno corso con grande impegno, su un percorso che non era semplice. Con Turconi sì, mi aspettavo qualcosina in più negli ultimi giorni, perché ha avuto un calo abbastanza evidente. Può capitare: non era al top della forma negli ultimi giorni e questo ha inciso sulle prestazioni. Ma il lavoro di squadra è stato prezioso, soprattutto per proteggere Finn, e da questo punto di vista sono contento”.

Che corridore è Davide Donati? Velocista puro o qualcosa in più?
“Donati è un corridore interessante. Ha nelle gambe un’ottima cronometro e possiede anche uno spunto veloce che gli permette di difendersi bene nelle volate. Io lo vedo come un velocista moderno, con caratteristiche che ricordano quelle di Jonathan Milan: non un velocista puro, ma un atleta che può fare bene anche nelle corse più dure”.

Finn farà sia i Mondiali che gli Europei U23?
“Sì, al momento il programma è questo. Il primo grande obiettivo rimane il Mondiale, ma abbiamo deciso di inserire anche l’Europeo. In mezzo disputerà due gare tra i professionisti, il Trofeo Pantani e il Matteotti, che serviranno a dare ritmo e preparare al meglio la gamba. Per l’Europeo decideremo in base a come uscirà dal Mondiale, ma sicuramente resta nel mirino”.

Hai in testa due diverse rose per Europei e Mondiali? Puoi dirci i nomi?
“Per il Mondiale la rosa è già abbastanza definita: tolti Turconi e Donati, penso a corridori come Borgo, Gualdi, Finn e Mattio, che erano già all’Avenir. A loro si aggiungono nomi come Agostinacchio, Sambinello, Mellano, Chesini, Masciarelli e Nespoli, che possono essere più adatti all’Europeo. Bisognerà comunque valutare la condizione nelle prossime due settimane, ma diciamo che il gruppo del Mondiale è più ristretto e delineato, mentre per l’Europeo ci sarà più spazio per le valutazioni. Va anche considerato che il Mondiale sarà molto particolare: si corre in quota, anche se non altissima, e servirà un breve periodo di altura, oltre a tutti i preparativi logistici e sanitari necessari per affrontare al meglio la trasferta in Ruanda”.