Poi completo due pezzi vedo-non vedo, per la trama traforata, sneakers bianche, et voilà: l’abbinamento comfy chic è servito, da copiare subito se si vuole essere eleganti e al contempo comodi.

Aissaoui Nacer / SplashNews.com / ipa-agency.net

Emily Blunt: «In The Smashing Machine si racconta la vulnerabilità maschile»

In attesa de Il Diavolo Veste Prada 2, per il momento godiamoci Emily Blunt in un altro ruolo da incorniciare. Per lei The Smashing Machine è stata più di una sfida-biopic, raccolta e voluta soprattutto dal protagonista, Dwayne Johnson, “The Rock”, ex wrestler, oggi una delle più grandi star di Hollywod, ma che in questo caso diventa quasi invisibile, immergendosi totalmente nel personaggio, nelle criticità interiori, sue, e di un mondo. Accanto a lui, però, giganteggia appunto la figura (l’unica) femminile della sua compagna di allora, Dawn Staples, interpretata proprio dalla Blunt. E già per lei si sentono i primi sentori di una ennesima nomination all’Oscar, come successe poi in Oppenheimer, nel ruolo di Katherine “Kitty” Oppenheimer. Una donna, in questo caso, capace di sacrificarsi oltremodo per stare accanto al compagno, vivendo da vicino i suoi stessi tormenti e dolori, provando a supportarlo, a farlo ragionare, anche quando le circostanze di vita di Kerr sprofondarono nelle dipendenze. Un film sul dietro le quinte di un uomo, e di quella storia d’amore, sulla sua caduta e rinascita.