Martedì 2 settembre, alle ore 19.45, a Casa Viola-Mudit (Museo tarantini illustri), in via Plateja 51 a Taranto, si terrà la presentazione del libro ‘Con loro come loro – Storie di donne e bambini in fuga’ del tarantino Gennaro Giudetti, scritto con Angela Iantosca e giunto alla sua seconda edizione. L’evento, aperto dai saluti del sindaco Piero Bitetti, organizzato in collaborazione con Casa Viola, il Comune di Taranto e l’associazione Mangrovie, vuole essere un momento di riflessione e confronto sui temi dell’accoglienza, delle migrazioni e delle condizioni vissute da donne e bambini in fuga da guerre e persecuzioni.
L’incontro sarà introdotto dal vice sindaco Mattia Giorno e moderato da Tiziana Magrì che dialogherà con l’autore.
Gennaro Giudetti, 34 anni, ha iniziato a lavorare come operatore umanitario quando ne aveva 19. È stato in Albania, in Ucraina, nella Striscia di Gaza, in Libano, in Siria, in Afghanistan e in tanti altri Paesi ancora. La sua vita, il suo lavoro, gli incontri di questi anni sono tutti raccontati nel libro ‘Con loro come loro – storie di donne e bambini in fuga’, scritto con Angela Iantosca. «Non voglio, tra qualche anno, essere costretto a dire “io sapevo degli orrori del mondo e non ho fatto niente”», racconta l’autore.
Il libro è nato da dialoghi, interviste, messaggi tra Giudetti e Iantosca, che nell’introduzione scrive: «Ho conosciuto Gennaro tramite amicizie comuni. Grazie a interessi comuni. Indignazione comune. Senso della giustizia comune e un condiviso modo di guardare agli altri come non altro da noi. Abbiamo stabilito che non volevamo il racconto romanzato di una delle sue incredibili esperienze, ma volevamo far arrivare a chi prenderà in mano questo libro quel dolore che accomuna troppe persone nel mondo, far capire il privilegio di cui godiamo in ogni istante, far sentire che è anche nostra responsabilità se i bambini, le donne e gli uomini muoiono, scappano, soffrono. E poi abbiamo deciso che il filo rosso di questo racconto fosse Gennaro, la sua vita personale, il suo passato, perché ognuno di noi ha qualcosa dentro, una dote, una capacità, una luce, anche se a volte gli ostacoli, le difficoltà ci impediscono di vederla. Ma quella luce è lì, ad aspettarci. Bisogna solo scoprire qual è e farla esplodere».