di
Nicola Rotari
Alla guida un diciottenne. La vittima è Diego Lapaine, ex vice preside di 71 anni: l’uomo è stato scaraventato nel giardino di una casa
Si era concesso un giro in paese, in sella alla sua bici da corsa, una Wilier fiammante. Un pomeriggio come tanti, trasformato in tragedia. È stato travolto e ucciso da una Fiat 500 rossa, con al volante un ragazzo appena maggiorenne e senza patente, che proveniva dall’opposta direzione di marcia. L’utilitaria ha invaso la corsia contraria piombando a tutta velocità sul malcapitato ciclista, che non ha avuto il tempo né lo spazio per evitare l’impatto. Una frazione di secondo, e lo schianto è stato inevitabile. Nello scontro violentissimo, il cicloamatore, dopo aver sfondato il parabrezza, è stato scaraventato a diversi metri di distanza, finendo all’interno del giardino di un’abitazione privata.
Morte sul colpo
L’incidente è avvenuto lunedì pomeriggio intorno alle 16.40, a Lancenigo di Villorba (Treviso), lungo via Trento, all’altezza del civico 8. Per Diego Lapaine, 71 anni, ex vicepreside dell’Itis di Treviso e già docente al liceo «Da Vinci», non c’è stato nulla da fare: è morto praticamente sul colpo a causa delle gravissime lesioni riportate. Due passanti hanno tentato disperatamente di soccorrerlo, avviando le pratiche di rianimazione, ma all’arrivo del personale del Suem i sanitari non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. La sua Wilier, falciata dall’utilitaria, è rimasta agganciata alla recinzione di una casa, immagine simbolo della violenza dell’urto. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia locale del comando Postumia Romana, affiancati dai carabinieri della stazione di Spresiano, che hanno interrotto il traffico per consentire i rilievi e mettere in sicurezza la zona.
Fascicolo aperto per omicidio stradale
Il diciottenne, sotto choc, avrebbe preso l’auto all’insaputa della madre, con cui vive a Conegliano. Una bravata dalle conseguenze drammatiche: la Procura di Treviso ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio stradale. Il giovane dovrà rispondere anche di guida senza patente e di numerose violazioni al codice della strada. Il pubblico ministero non ha disposto l’arresto – in questo caso facoltativo – poiché il ragazzo è incensurato e non ha tentato la fuga. Entrambi i mezzi sono stati posti sotto sequestro e gli inquirenti stanno esaminando le immagini delle telecamere presenti in zona. Secondo una prima ricostruzione, la Fiat 500 proveniva da Villorba e viaggiava a velocità sostenuta verso Fontane. A far perdere il controllo al conducente potrebbe essere stato l’impatto con un dosso rallentatore, installato proprio per costringere i veicoli a moderare l’andatura. La scarsa dimestichezza con la guida avrebbe fatto il resto, aggravata forse da un attimo di distrazione. I residenti raccontano che quel tratto di via Trento è spesso teatro di sorpassi azzardati e corse a velocità eccessiva, tanto che più volte erano state segnalate alle autorità le criticità della strada.
«La prudenza non è mai troppa»
Tra i primi ad accorrere anche il sindaco di Villorba, Francesco Soligo. «Non entro nel merito della dinamica del sinistro, ma l’auspicio è che venga fatta chiarezza su quanto accaduto» ha commentato. «La prudenza quando si è sulla strada non è mai troppa, purtroppo questo episodio ne è l’ennesima dimostrazione. Siamo vicini alla sua famiglia e a disposizione per quanto possibile, per dare loro conforto e supporto in questo difficile momento».
La tragedia di Lancenigo arriva a poche ore da un altro drammatico incidente stradale. Domenica sera, a Crocetta del Montello, ha perso la vita Massimiliano Chiarellotto, 52 anni, operaio della «Colomberotto carni». Rientrando a casa, ha perso il controllo del suo scooter che è finito contro un palo.
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1 settembre 2025
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