Roma, 2 settembre – Nuova sortita di addetti ai lavori sulla prossima stagione influenzale, che – come hanno spiegato nei giorni scorsi i medici di Cimo Fesmed e l’infettivologo del San Martino di Genova Matteo Bassetti, si annuncia come una delle peggiori degli ultimi anni.
A tornare sull’argomento, questa volta, sono i medici della Fimmg, con la loro responsabile nazionale dell’Area Vaccini, Tommasa Maio (nella foto), condividendo i rischi legati alla diffusione del nuovo virus influenzale. “Siamo molto preoccupati per la sostenibilità delle attività visto che proprio al territorio e ai medici di famiglia toccherà il maggior carico di lavoro” dichiara Maio, prefigurando i preoccupanti scenari in arrivo. “Già oggi vediamo le prime avvisaglie e con l’autunno la medicina di famiglia dovrà reggere l’impatto della co-circolazione dei virus influenzali, uniti al virus respiratorio sinciziale e al virus Sars-CoV-2. Tutto questo, in un contesto che vede l’Italia tra i Paesi con la più alta percentuale di persone anziane e fragili, condizione che aumenta – sicuramente più di quanto sta avvenendo in Australia – l’impatto atteso in termini di complicanze e conseguente carico assistenziale per i medici di famiglia e ospedali”.
In questo scenario, si legge nella nota diffusa dalla Fimmg, “le vaccinazioni degli adulti e degli anziani diventano un obiettivo imprescindibile che sarà sostenuto nella quasi totalità dai medici di famiglia. I medici di medicina generale sono pronti a garantire il massimo impegno, ma occorre chiarire che l’azione vaccinale non è indispensabile solo per ridurre gli accessi in ospedale. Un’adeguata immunizzazione serve anche ad alleggerire il carico insostenibile che nel periodo autunnale e invernale grava sugli studi dei medici di famiglia e a contenere la crescita esponenziale delle richieste di visite domiciliari, che hanno raggiunto numeri ormai insostenibili”.
Secondo Maio, “i medici di famiglia si trovano a reggere, non senza difficoltà, un sistema schiacciato da carenze organizzative e da una burocrazia sempre più pesante che sottrae tempo prezioso alla cura. La riduzione del numero di medici di medicina generale e la crescita costante della platea assistita hanno determinato un disequilibrio che mette a rischio la qualità dell’assistenza e la sostenibilità del modello stesso di medicina generale. A tutto ciò si aggiunge una progressiva svalutazione della professione: retribuzioni ferme al 2021, aggravate da costi professionali sempre maggiori soprattutto nei periodi stagionali di picco, contribuiscono a rendere la medicina generale sempre meno attrattiva per i giovani medici”.
Dalla Fimmg arrivano quindi un monito e un appello: “Per affrontare con serietà l’autunno e l’inverno” afferma Maio “servono investimenti concreti su personale e organizzazione, che possano sostenere le campagne vaccinali e garantire una risposta efficace ai bisogni della popolazione; investimenti da definire con provvedimenti ad hoc nella prossima Legge di bilancio. In questa prospettiva, la mancata definizione in molte Regioni degli accordi integrativi regionali (Air) e la mancata emanazione dell’Atto di indirizzo per il rinnovo dell’Accordo collettivo nazionale sembrano un paradosso non più accettabile”.
Maio conclude con un richiamo alle Regioni, che “devono mettere in campo un impegno istituzionale immediato che restituisca valore e sostenibilità alla medicina generale e metta i cittadini al riparo dai rischi di una stagione invernale che si annuncia particolarmente impegnativa e possa rendere più attrattiva su giovani medici la scelta di fare i medici di famiglia”.
Non è inutile ricordare che il Ministero della Salute, già nello scorso mese di luglio, ha trasmesso le nuove linee guida per la stagione influenzale 2025-2026, invitando le Regioni a porre in essere già a partire dal prossimo ottobre tutte le indicazioni e raccomandazioni utili per contrastare con la massima efficacia possibile la diffusione dei virus, in particolare intensificando le campagne vaccinali soprattutto tra le fasce più ragini ed esposte della popolazione.