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Francesca Basso, corrispondente da Bruxelles
Le autorità bulgare sospettano che la responsabilità sia della Russia. «Comportamento ostile». Ma Peskov nega
DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
BRUXELLES – L’aereo su cui volava domenica pomeriggio la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per raggiungere Plovdiv, in Bulgaria, è stato costretto ad atterrare facendo affidamento solo sulle mappe cartacee a causa di interferenze che hanno messo fuori uso il sistema gps: le autorità di Sofia sospettano che la responsabilità sia della Russia.
La notizia, anticipata dal Financial Times, è stata confermata dalla Commissione europea. L’aereo, un volo charter, «è atterrato in sicurezza nella località originale dove era previsto che arrivasse» e non c’è stato «alcun cambio di rotta» a causa dell’incidente, ha spiegato la portavoce della Commissione, Arianna Podestà.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha replicato al Financial Times negando un coinvolgimento della Russia nel guasto dei sistemi di navigazione gps dell’aereo di von der Leyen. «Le vostre informazioni non sono corrette», ha dichiarato Peskov. Durante il briefing quotidiano di mezzogiorno Podestà ha confermato di avere «ricevuto informazioni dalle autorità bulgare che sospettano una palese interferenza da parte della Russia». È intervenuto anche il ministro dei Trasporti Matteo Salvini: «Non faccio il tecnico aeronautico. Leggevo che la Russia smentisce qualsiasi coinvolgimento. Quindi, non commento le ipotesi».
L’incidente è l’ultimo di una serie di episodi che coinvolgono sospette interferenze elettroniche russe con la navigazione satellitare gps. La presidente von der Leyen venerdì scorso ha intrapreso un viaggio che ha toccato i sette Paesi Ue — Lettonia, Finlandia, Estonia, Polonia, Lituania, Bulgaria e Romania — confinanti con Russia e Bielorussia per ribadire il sostegno dell’Unione. Domenica la presidente era in viaggio da Varsavia verso Plovdiv, la seconda città più grande della Bulgaria, su un jet privato noleggiato dalla Commissione.
Lì ha incontrato il premier Rosen Zhelyazkov e visitato una fabbrica di munizioni. Ad attenderla c’era una protesta guidata dal leader del partito filorusso Revival, Kostadin Kostadinov. «Siamo consapevoli, e in qualche modo abituati, alle minacce e intimidazioni che sono una componente regolare del comportamento ostile della Russia», ha detto Podestà, aggiungendo che «questo non farà altro che rafforzare ulteriormente il nostro impegno incrollabile a potenziare le capacità di difesa e il sostegno all’Ucraina». Inoltre l’incidente sottolinea «l’urgenza della missione che la presidente sta svolgendo in questi giorni negli Stati membri di prima linea» e soprattutto «l’Ue continuerà a investire nella spesa per la difesa e nella preparazione dell’Europa ancora di più ».
Da mesi, i Paesi Ue confinanti con la Russia hanno segnalato un aumento delle attività elettroniche che interferiscono con voli, navi e droni. Nel giugno scorso tredici Stati hanno inviato una lettera alla Commissione per richiamare l’attenzione su questo problema. Bruxelles sta lavorando a un piano specifico per l’aviazione in collaborazione con l’Agenzia dell’Ue per la sicurezza aerea (Easa), Eurocontrol, gli Stati membri e con i fornitori di servizi di navigazione aerea e l’industria manifatturiera. La Commissione ha anche sanzionato diverse aziende che hanno condotto attività relative all’interferenza del segnale gps, e contribuirà alla richiesta di riparazioni formulata da diversi Paesi baltici e rivolta a Mosca presso l’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (Icao).
1 settembre 2025 ( modifica il 1 settembre 2025 | 22:44)
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