Come sia morta Silvana Damato per il momento resta un mistero. L’ex tabaccaia di 69 anni è stata trovata senza vita nella vasca del suo appartamento di via Bisnati 7 a Milano, venerdì 8 agosto. Da allora non si hanno notizie certe, anche se il sospetto degli investigatori è che si sia trattato di un omicidio. Ma mancano risposte.

Dentro la notizia

Nella prima puntata di “Dentro la notizia”, programma condotto da Gianluigi Nuzzi, in onda su Canale 5, hanno rivelato che dalle indagini è emerso che dal suo conto corrente mancherebbero tra i 40 e i 50mila euro. La pista dei soldi, potrebbe dunque portare delle risposte. Ora si dovrà fare luce su dove li abbia spesi o a chi li abbia prestati.

Stando al programma Mediaset, dall’autopsia emerge che la donna sarebbe stata colpita più volte al volto con un oggetto pesante e dalla forma piatta che ipotizzano potrebbe essere un ferro da stiro o un grande posacenere. Oggetto che, tuttavia, all’interno del suo appartamento non è stato trovato.

E ancora, diversamente da quanto inizialmente emerso, secondo il programma, Silvana sarebbe stata ritrovata non in vestaglia ma vestita esattamente come quando era uscita qualche ora prima per andare a fare la spesa.

I rilievi del Ris e le tracce di sangue

Nei giorni scorsi, nell’abitazione di Damato sono state trovate tracce di sangue. Le macchie – le stesse che erano emerse durante il primo sopralluogo dei carabinieri – sono state trovate durante il sopralluogo dei Ris nella giornata di martedì 26 agosto. Le tracce ematiche catalogate lasciano ipotizzare a un delitto, ma non sono così chiare se davvero la 69enne sia stata uccisa all’interno della sua abitazione.

“Siamo davanti a un puzzle da ricomporre. Auspico che tutti i pezzi trovino la loro collocazione”, ha detto l’avvocato Walter Felice, legale della famiglia di Silvana Damato. “L’indagine è nel pieno e attendiamo gli sviluppi”, ha aggiunto il legale che martedì era presente in via Alessandro Bisnati durante il sopralluogo dei detective. “La famiglia intende tenere il massimo riserbo e la massima privacy. Ci affidiamo alle indagini”.