Non può restare solo una tragica notizia. Il suicidio di un giovane detenuto straniero nel carcere Pietro Cerulli di Trapani riaccende le denunce su una struttura che da tempo viene descritta come al limite della tenuta, dal punto di vista sanitario, psichiatrico e umano.
A intervenire adesso sono Marco Grimaldi, deputato di Alleanza Verdi Sinistra, e Pierpaolo Montalto, segretario regionale di Sinistra Italiana – AVS. Solo pochi giorni fa i due avevano effettuato una visita ispettiva nel carcere trapanese, denunciando condizioni di degrado estremo, sovraffollamento e carenza strutturale nell’assistenza ai soggetti con fragilità mentale.
Dopo il suicidio del trentenne detenuto, che solo pochi giorni prima aveva ingerito delle lamette ed era stato trasferito in ospedale, Grimaldi e Montalto chiedono ora un intervento immediato da parte delle istituzioni.
“Solo pochi giorni fa avevamo denunciato le condizioni inaccettabili del carcere di Trapani, l’assenza di un’adeguata assistenza sanitaria per la salute mentale dei detenuti e, soprattutto, la presenza tra la popolazione carceraria di soggetti con evidenti patologie psichiatriche o con palesi disturbi psichici.
Oggi apprendiamo la tragica notizia del suicidio di un ragazzo di 30 anni che aveva già manifestato gravi disagi mentali.
Un suicidio che appare come l’inevitabile conseguenza della condizione disumana in cui i detenuti sono costretti a vivere la loro carcerazione”.
L’appello è rivolto alle autorità nazionali e regionali. “Ci aspettiamo, a questo punto, immediati interventi di tutte le istituzioni competenti, perché la serie di drammatici eventi che si sono verificati nel carcere di Trapani si interrompa e vengano trovate soluzioni concrete, subito. Soluzioni reali per tutelare la popolazione carceraria, ma anche per migliorare le condizioni di lavoro di chi presta servizio dentro un ‘non luogo’ reso invivibile da degrado, alienazione e sofferenza”.
Una denuncia durissima che si chiude con un monito politico e umano: “Quanto abbiamo visto con i nostri occhi nel carcere Cerulli, non è in alcun modo compatibile né con il rispetto della nostra Costituzione, né con qualsiasi tutela dei più basilari diritti umani. Se vogliamo davvero mostrare rispetto per questa ennesima vittima, un ragazzo che era stato affidato alla responsabilità dello Stato, le condizioni vergognose del carcere di Trapani devono cambiare radicalmente e nel più breve tempo possibile”.