di
Federica Maccotta

L’attrice di «Vertigo» di Hitchcock, 92 anni: «Voglio ispirare le persone. La libertà, i diritti, la verità contano». Guillermo del Toro ha fatto la laudatio

Venezia rende omaggio alla donna che visse due volte. L’attrice statunitense Kim Novak, 92 anni, ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera e un caloroso benvenuto di otto lunghi minuti di applausi. La protagonista del film di Alfred Hitchcock Vertigo ha ritirato il premio dal presidente della Biennale di Venezia, Pietrangelo Buttafuoco, commentando: «Io sono voi e voi siete me. Io vi amo e voi mi amate». Nel suo lucido discorso di accettazione ha anche fatto un richiamo sull’importanza di «fare di tutto per salvare le nostre democrazie». Al regista Guillermo del Toro (60 anni, al Lido con Frankenstein) il compito di pronunciare la laudatio, l’elogio con cui viene motivato il premio. Oggi è stato presentato anche il documentario Kim Novak’s Vertigo di Alexandre Philippe, dedicato all’artista, fuori concorso. 

«Devo essere fedele a me stessa, e sento che uno dei motivi per cui sono qui è per ispirare il più possibile le persone, per far capire che la loro libertà conta, che le loro vite contano, i loro diritti contano, la verità conta», ha spiegato Novak ricevendo il Leone d’oro (consegnato quest’anno anche a Werner Herzog). «E devo dirlo: per tutte le democrazie nel mondo, dobbiamo unirci, collaborare, essere creativi, trovare il modo di aprire gli occhi, guardare cosa sta succedendo e fare tutto il possibile per salvare le nostre democrazie. Troppi uomini, troppi soldati hanno sacrificato la vita. Troppe persone sono morte solo per cercare di essere oneste e autentiche. Non possiamo permettere che vada tutto perso. Non dovrei cercare di influenzarvi, ma per me conta così tanto dirvi questo».



















































Nata a Chicago il 13 gennaio 1933 da genitori cechi, vero nome all’anagrafe Marilyn Pauline Novak, la star ha lavorato con grandi registi oltre a Hitchcock, come Billy Wilder e Otto Preminger. Ma il suolo ruolo più famoso, che l’ha consacrata nel firmamento delle stelle del cinema, è quello  in Vertigo – La donna che visse due volte, capolavoro del maestro della suspense del 1958. Accanto James Stewart, una Novak venticinquenne veste gli enigmatici doppi panni di Madeleine Elster e Judy Barton. «Mi sono identificata molto con Judy e Madeleine perché a entrambe è stato detto di cambiare la loro vera identità», ha detto pochi giorni fa l’attrice in un’intervista al Guardian. «Dovevano trasformarsi in qualcosa che non le rappresentava».

Anche a lei è stato chiesto di mutare e adattarsi dalla Hollywood degli anni ’50, che non amava il suono duro del suo cognome (ma lei resistette), le cambiò il nome perché di Marilyn ce ne poteva essere una sola, le impose di dimagrire e di modificare il proprio aspetto. Ed è questo uno dei motivi per cui la grande attrice ha lottato per mantenere la propria indipendenza e personalità nell’industria del cinema, in cui rivedeva tracce del bullismo subito da ragazzina in quanto figlia di stranieri. La sua vita privata non è stata facile: cresciuta in un quartiere difficile, nel 2012 ha confidato di aver subito una violenza sessuale da giovane. Le è stato inoltre diagnosticato il disturbo bipolare, che racconta di tenere a bada anche con la pittura. 

Negli ultimi 40 anni Novak si è tenuta lontana dai riflettori, si è trasferita in Oregon e ha sposato, nel 1976, un veterinario equino. Tra i suoi amori famosi ci sono quello con Frank Sinatra, finito sulle pagine di gossip, e quello clandestino con Sammy Davis Jr., ostacolato dall’ambiente perché lui era un cantante e ballerino di colore. Proprio questa relazione è al centro di Scandalous!, film diretto da Colman Domingo con Sydney Sweeney nei panni di Novak, in lavorazione. Ma Novak non è d’accordo con il taglio dato alla pellicola. «Non credo che la relazione fosse scandalosa», ha detto al Guardian. «È una persona a cui tenevo davvero. Avevamo così tanto in comune, incluso il bisogno di essere accettati per quello che siamo e per quello che facciamo, piuttosto che per il nostro aspetto. Ma temo che finiranno per fare tutto per motivi sessuali».

Kim Novak non è stata zitta nemmeno quando, nel 2014, ha consegnato due Oscar e si è ritrovata bersagliata sui social da commenti per il suo aspetto fisico e in particolare per l’aver fatto iniezioni al viso per apparire più giovane. Tra gli haters scatenati per l’occasione anche Donald Trump, ai tempi non ancora presidente. «Non mi tratterrò più dal denunciare i bulli. Non possiamo permettere che la gente la faccia franca quando influenza le nostre vite», ha ribattuto in quel caso l’attrice. «Secondo me, una persona ha il diritto di apparire al meglio delle sue possibilità, e io mi sento meglio quando ho un aspetto migliore». La donna che visse due volte, insomma, non ha nessuna intenzione di lasciare che qualcuno le dica come farlo. 

1 settembre 2025 ( modifica il 1 settembre 2025 | 15:27)