© Sirotti
Giulio Ciccone è andato troppo vicino al sole nella nona tappa della Vuelta a España 2025. Unico a seguire inizialmente Jonas Vingegaard dopo l’accelerazione propiziata dal forcing improvviso di Matteo Jorgenson, il leader della Lidl – Trek ha retto un chilometro a ruota dello scalatore danese, ma nel farlo si è probabilmente bruciato, compiendo un fuorigiri che si è trovato a pagare piuttosto caro poi nel corso della salita. Ripreso da Joao Almeida, Tom Pidcock e Felix Gall, il 30enne abruzzese non è infatti riuscito a seguire neanche quel treno, finendo così per concludere la tappa a 1’46” dal vincitore, nel gruppetto degli altri uomini di classifica. Il classe 1994 ha osato e gli va riconosciuto, ma ha evidentemente chiesto troppo a sé stesso.
“Penso che sia andato troppo veloce – ammette senza perdere il sorriso ai giornalisti che lo fermano dopo il traguardo, tra i quali i nostri inviati – Era troppo dura per me. Ho fatto davvero del mio meglio, ma forse è stato un errore seguirlo. Forse sarebbe stato meglio impostare il mio ritmo ai piedi della salita”.
Con il settimo posto al traguardo, il corridore chietino è sceso in sesta posizione in classifica generale, venendo superato da Pidcock e Gall e perdendo così contatto con Almeida e Vingegaard, ai quali pagava appena una manciata di secondi al termine della prima settimana di gara. Le sue chance di classifica sono ovviamente ancora tutte in piedi visto che malgrado la decisione forse troppo avventata se l’è comunque giocata alla pari con tutti gli altri.
Tuttavia, se da un lato c’è il rammarico di non aver sfruttato al meglio il terreno a sua disposizione, c’è comunque una nota positiva: “Le sensazioni erano buona – conclude – Avevamo davvero la fiducia necessaria per provarci in questa tappa. È andata così. A volte va bene, a volte no. Oggi Jonas è stato fortissimo. Ci riproveremo sicuramente”.
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