L’assistenza e la cura dei disturbi psichiatrici all’interno del sistema sanitario nazionale rischiano una «scopertura» a seguito di una nuova convenzione tra l’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo e l’Asl Cn1 – alla firma in questi giorni -, che dovrebbe entrare in vigore il prossimo autunno e prevede, fra le altre cose, una riformulazione della collaborazione, in vigore da anni, tra le due aziende. La novità dovrebbe riguardare sia i dipendenti ospedalieri che quelli territoriali.

Da cinque anni le turnazioni prevedevano «guardie attive» notturne – cioè presenti in reparto – senza sosta, tutti i giorni della settimana, compresi i weekend e i festivi. Dal 1° ottobre, invece, i turni feriali notturni dovrebbero essere modificati in «pronte disponibilità», ossia il medico resterà al proprio domicilio e interverrà su «chiamata» da parte del reparto e del Pronto soccorso.

Una piccola rivoluzione che comporterebbe, da subito, una minore assistenza ai pazienti del Dipartimento di Salute mentale, dove finora il medico era fisicamente sempre presente in reparto e tra un mese non lo sarà più. La conseguenza, inevitabile, sarà anche una minore sicurezza degli infermieri di turno in reparto, che dovranno, spesso da soli, fronteggiare stati psicopatologici di acuzie e scompenso.

Da ultimo, il medico reperibile non avrà diritto allo «smonto» e al riposo compensativo, ad eccezione del tempo (minimo) previsto, se sarà chiamato in pronta disponibilità.