di
Alberto Giulini

Le parole di Andrea Mirasola, allenatore del Volpiano-Pianese Under 14, e Vincenzo Magno, tecnico del Carmagnola. Il ragazzo, portiere del Volpiano, ha fratture e traumi causati dalla violenza del padre di un avversario

«I fatti sono tanto chiari e semplici quanto brutali: un genitore si è scagliato in campo e ha picchiato il nostro portiere». È Andrea Mirasola, allenatore del Volpiano-Pianese Under 14, a raccontare i minuti di follia che domenica hanno rovinato una partita di calcio tra ragazzi. «Gli animi in campo erano accesi, la partita era molto combattuta. Al fischio finale qualche sfottò dei giocatori del Carmagnola e alcune risposte hanno acceso un parapiglia. Ma si trattava di semplici discussioni tra ragazzi, le avremmo placate senza problemi. Ma all’improvviso un genitore si è lanciato in campo ed è andato a picchiare il nostro portiere».

Un gesto grave e violento da parte di un uomo di 40 anni che si è accanito contro un ragazzino. Il giovane è stato colpito con un pugno al volto, scagliato a terra e colpito anche quando non poteva più cercare di difendersi. «Ci siamo buttati in mezzo per cercare di fermarlo, era una furia, abbiamo avuto tanta paura per l’incolumità del ragazzo. Io, il mio staff e tutti i ragazzi siamo sotto choc: abbiamo visto il nostro portiere lasciare il campo in ambulanza. I genitori dei nostri ragazzi sono stati perfetti e hanno evitato che la situazione potesse degenerare. Mi aspetto che la giustizia ordinaria faccia il suo corso e che scene del genere non si vedano mai più su un campo da calcio: i valori sportivi devono essere rispettati. Un simile comportamento osceno di un adulto deve essere un monito perché non succeda mai più. Ora nessuno si giri dall’altra parte, l’incubo che abbiamo vissuto deve diventare un momento di crescita per tutto il movimento».



















































Da parte del Carmagnola la condanna della folle aggressione è stata netta, fin dai primi istanti. «Sono mortificato per l’accaduto, verranno presi provvedimenti molto seri — afferma il tecnico Vincenzo Magno —. Mi scuso con tutti, dalle società alle persone che erano al campo per assistere a una partita. Nel calcio si vince o si perde, ma a fine partita ci si stringe la mano». Quindi la ricostruzione di un post partita degenerato solo per l’invasione di campo da parte del 40enne. «La partita è stata molto combattuta ma giocata bene e correttamente da entrambe le squadre. I due portieri sono arrivati allo scontro durante i festeggiamenti, ma siamo subito intervenuti e li abbiamo divisi. Non voglio giustificarli, ma il problema è stato quel genitore che si è gettato nella mischia anziché dividere e riportare la calma».

Spetterà alla giustizia ordinaria ricostruire le dinamiche dell’aggressione. I racconti di chi ha assistito alla scena sono unanimi. «Il finale è stato tranquillo, non c’erano i presupposti per arrivare a una simile aggressione — racconta Marco Pacifico del Paradiso Collegno, società che ha ospitato la gara —. Tutto è partito da un diverbio tra ragazzi, situazioni che purtroppo capitano. Il problema è stato quel padre che ha scavalcato e iniziato a tirare pugni, sono sollevato dal fatto che nessun altro genitore abbia reagito. Ma questa resterà una pagina molto brutta e difficile da dimenticare».


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2 settembre 2025