Il “caso Restuccia” è da giorni al centro del dibattito pubblico adriese, dopo una seduta a porte chiuse del consiglio comunale convocata per affrontare la vicenda sul piano sociale. Il confronto, dai toni accesi, è proseguito tra maggioranza e minoranza anche sui social e sulla stampa, sollevando interrogativi sul sistema locale di assistenza e accoglienza.

A intervenire ora sono i consiglieri della lista civica Impegno Bene Comune (Ibc), che annunciano una conferenza stampa pubblica il 31 luglio alle 21 in piazzetta Marino Marino, per illustrare la documentazione raccolta.

“Abbiamo assolto al nostro dovere istituzionale – dichiarano Enrico Bonato, Sandra Moda e Giorgio Zanellato – illustrando ai colleghi del consiglio comunale le vicende che hanno riguardato Pasquale Restuccia”.

Secondo Ibc, l’uomo si sarebbe rivolto al sindaco e ai servizi sociali per ottenere aiuto, trovando invece “ostacoli, sordità e ostilità”.

A causa del mancato riconoscimento della residenza anagrafica da parte del Comune, Restuccia sarebbe rimasto per oltre due anni e mezzo privo dell’assistenza sanitaria. Quando finalmente ottenne la residenza, poté accedere alle cure, ma gli esami diagnosticarono subito una grave malattia. Morì poche settimane dopo, all’hospice di Adria.

“Ha sopportato indicibili sofferenze – scrivono i consiglieri – Questo non è accettabile”.

Ibc sottolinea che “non si tratta di una questione politica, ma di responsabilità precise” e annuncia che saranno presentati atti formali da discutere in consiglio comunale.

La cittadinanza è invitata da Ibc alla conferenza per “raccontare con trasparenza ciò che è accaduto e aprire un confronto pubblico”.