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Nello sport iper professionistico di oggi, laddove le prestazioni inseguono la perfezione giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, non c’è atleta che possa prescindere da una sana, rigorosissima alimentazione. Nel ciclismo il concetto è esasperato al punto che un solo cioccolatino costituisca oltraggio alle norme del dietologo; pena il rendimento ridotto nel chilometraggio estremo destinato ai professionisti.
“El diablo” Claudio Chiappucci, non più tardi di qualche mese fa ci raccontava durante la tappa napoletana del Giro-E con arrivo a Napoli che «oggi i corridori mangiano solo barrette e zuccheri ad assimilazione immediata, in uno schema di nutrizione che ha finito per modificarne anche la struttura fisica. Noi mangiavamo invece anche in corsa. Senza tanti calcoli, altrimenti la forza da dove la si prendeva?». Tempi diversi e tabelle stravolte dagli studi che hanno migliorato tanto il rendimento dei campioni. In questa chiave diviene molto interessante il focus sul tennista numero uno al mondo, il nostro Sinner.
APPROFONDIMENTI
È infatti emblematico il modo in cui il cosiddetto “metodo Jannik” riesca a mettere insieme talento sopraffino ed equilibrata ricerca nella misura, tanto negli allenamenti quanto nell’alimentazione. L’altoatesino conduce una dieta ricca di cibo sano e senza eccessi “salutistici” (come molti dei suoi colleghi), dimostrando anche una grande passione per la cucina italiana.
Si parte sempre da una colazione sana, presupposto necessario a sostenere giornate con dispendio calorico notevole. Sia esso legato alle sessioni di allenamento che allo stress da torneo. Avena, frutta e miele nelle giornate in cui Sinner è chiamato ad affrontare le partite, oppure yogurt, frutta secca e pane integrale con marmellata o miele: mix bilanciato con proteine, carboidrati e grassi buoni. Quantità calibrate anche per pranzi e cene. Il numero uno del mondo preferisce come fonte di carboidrati pasta o riso integrale, mentre carne bianca e pesce sono le sue tradizionali risorse proteiche. Ad ogni pasto abbina poi una giusta dose di verdure per non farsi mancare fibre, vitamine e minerali.
Non ama particolarmente le verdure, la cui assunzione riduce solitamente anche per evitare gonfiori.
La pizza in compagnia, il sushi, il fish and chips e i dolci sono gli sgarri che di tanto in tanto Jannik si concede. Anche perché, come di recente ha ribadito in un’intervista molto saggia, «mi piacciono tantissimo e spesso ci può stare. Alla fine non si perde una partita perché si mangia qualche dolce». E a tal proposito Sinner non ha mai nascosto di preferire quelli casalinghi, come lo strudel o i biscotti: quelli di nonna Maria e mamma Siglinde.
Un modo di andare controcorrente rispetto agli eccessi salutistici di esimi colleghi della racchetta. Carlos Alcaraz ad esempio ha eliminato completamente il glutine dalla dieta pur non essendovi intollerante o allergico. Così come Nole Djokovic, che ha anche eliminato tutti gli zuccheri raffinati. Sinner è un equilibratore, tanto con le emozioni del campo di gioco quanto con le abitudini alimentari. Rinuncia solamente a cibi ultraprocessati come le merendine e le bibite zuccherate, o agli insetti: «So che c’è molta gente che lo fa, – ha affermato – ma per me è un’esperienza impensabile, non potrei mai fare una cosa del genere».
Ma veniamo al piatto preferito, quello al quale mai rinuncerebbe perché anche proprio di vecchie, consolidate abitudini. Qui Jannik non ha dubbi dal momento che la cotoletta di sua nonna Maria è una sorta di mantra. D’altronde la cucina di casa è uno dei segreti del neo campione di Wimbledon: papà Hanspeter, cuoco di professione, spesso gli prepara, deliziandolo, la famosa padella dell’alpinista con canederli avanzati, maiale e cavolo cappuccio.
Ma come gestisce Jannik Sinner le fatiche della partita? Innanzitutto con il succo di cetriolini sottaceto, integratore naturale ricchissimo di sodio e potassio divenuto virale dopo la vittoria Slam di Melbourne. Così il numero uno del mondo riduce il rischio di crampi. E al cambio campo? Beh, nel rigoroso rispetto dei “Carota Boys” Jannik preferisce proprio la carota alla tradizionale banana, frutto prediletto di moltissimi suoi colleghi. Le carote infatti reintegrano i sali minerali persi con il sudore e sono ricchissime di Vitamina A , la stessa che protegge la pelle dai danni del sole.