La Danimarca ha dimezzato le proprie previsioni di crescita economica per il 2025, portandole dall’iniziale 3 per cento all’1,4 per cento. A influire su questo ridimensionamento è stato soprattutto il raffreddamento delle aspettative intorno a Novo Nordisk, la multinazionale farmaceutica che produce gli ormai celebri farmaci anti-diabete e anti-obesità Ozempic e Wegovy.

Questi medicinali, concepiti per i pazienti con diabete di tipo 2, sono diventati rapidamente popolari anche tra coloro che desiderano perdere peso in tempi rapidi, spostando miliardi di euro tra esportazioni, entrate fiscali e mercati finanziari.

Il ridimensionamento delle stime è arrivato dopo un 2024 eccezionale, in cui l’economia danese era cresciuta del 3,7 per cento grazie soprattutto alla spinta delle esportazioni farmaceutiche. Ora però le difficoltà legate all’accumulo di scorte, all’aumento della concorrenza internazionale e al calo delle vendite negli Stati Uniti hanno frenato la corsa, lasciando intravedere un periodo di rallentamento.

L’impatto di Novo Nordisk sull’intera economia danese è impressionante. Il destino di un singolo gruppo industriale riesce a influenzare non solo i bilanci statali ma anche i flussi commerciali e le dinamiche fiscali del Paese. Per due anni la Danimarca è stata considerata un vero e proprio laboratorio dell’“economia del Glp-1”.

Il Glp-1 (Glucagon-like peptide-1) è un ormone naturale rilasciato dall’intestino che regola il livello di zuccheri nel sangue e l’appetito. I farmaci come Ozempic e Wegovy agiscono come agonisti recettoriali del Glp-1, imitando i suoi effetti e aiutando i pazienti diabetici a gestire la glicemia.

Questi farmaci riducono infatti la produzione di zuccheri da parte del fegato, rallentano la digestione e aumentano la sensazione di sazietà. È proprio questa caratteristica ad avere reso i farmaci famosi oltre il loro uso medico tradizionale, trasformandoli in un fenomeno globale per il controllo del peso.

Il successo di questi trattamenti non si è fermato al campo sanitario. L’effetto dimagrante, testimoniato da celebrità, influencer e pazienti, ha creato una domanda esplosiva.

In Danimarca, questa dipendenza da un’unica industria è diventata evidente già nel 2023, quando l’istituto Danmarks Statistik aveva osservato che, senza le vendite farmaceutiche, l’economia avrebbe subito una lieve contrazione. Invece, il Pil era cresciuto dell’1,8 per cento, dimostrando quanto fosse forte l’impatto della sola Novo Nordisk.

Il rallentamento attuale è stato innescato da diversi fattori. Innanzitutto, la concorrenza della statunitense Eli Lilly, che produce farmaci simili, ha ridotto il monopolio danese. A ciò si aggiungono i vincoli di fornitura, la pressione al ribasso sui prezzi e l’introduzione di nuovi dazi americani che hanno colpito le esportazioni verso uno dei mercati più importanti. Tutti elementi che hanno contribuito a spegnere l’entusiasmo e a ridimensionare le prospettive.

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Se in Danimarca il quadro appare incerto, altrove si guarda con ottimismo al lungo periodo. Secondo Goldman Sachs, infatti, i farmaci Glp-1 potrebbero avere un impatto positivo duraturo sulle grandi economie.

Solo negli Stati Uniti, potrebbero contribuire a innalzare il livello del Pil di circa lo 0,4 per cento, e in uno scenario di largo consumo addirittura oltre l’1 per cento. I motivi? Una riduzione delle malattie legate all’obesità, una maggiore partecipazione alla forza lavoro e un orientamento dei consumi verso prodotti più sani.

“I nostri ricercatori stimano che le cattive condizioni di salute sottraggano oltre il 10 per cento del Pil degli Stati Uniti a causa della perdita di lavoro per malattia e disabilità, dei decessi precoci e dell’assistenza necessaria”, spiegava Goldman Sachs in un rapporto pubblicato nel marzo 2024.

Oltre a contrastare il rischio di obesità, i farmaci Glp-1 hanno mostrato risultati incoraggianti anche nel trattamento di malattie cardiovascolari, ipertensione e patologie renali. E i loro effetti si fanno sentire persino nei settori più inattesi.

Nel 2023, il numero uno di Walmart aveva dichiarato che i carrelli della spesa dei clienti in terapia contenevano “meno unità, un po’ meno calorie” e un calo complessivo della spesa alimentare. Nel trasporto aereo, invece, gli analisti hanno stimato che se il peso medio dei passeggeri diminuisse di 5 chili, le compagnie aeree statunitensi potrebbero risparmiare circa 80 milioni di dollari l’anno in carburante.

Le prospettive di mercato restano comunque imponenti. A maggio, Morgan Stanley ha alzato le proprie stime, calcolando che il settore dei farmaci anti-obesità potrebbe raggiungere 150 miliardi di dollari entro il 2035, rispetto ai 105 miliardi stimati in precedenza.

Secondo gli analisti, la diffusione sarà paragonabile a quella degli smartphone, con l’11 per cento della popolazione mondiale idonea – pari a circa 1,3 miliardi di persone – che utilizzerà questi trattamenti entro il 2035. Negli Stati Uniti la quota potrebbe salire al 20 per cento dei pazienti, mentre negli altri Paesi raggiungerebbe il 10 per cento.

Oggi i tassi di adozione restano ancora bassi: il 3 per cento negli Usa e appena l’1 per cento nel resto del mondo. Ma il potenziale di crescita è enorme. Negli Stati Uniti i pazienti sono già circa 8 milioni, e potrebbero arrivare a 30 milioni entro il 2035, consolidando il Paese come il principale mercato globale per i farmaci Glp-1.