«La proprietà, di oltre quattrocento metri quadrati, si affaccia su uno degli angoli più magici del Mar Ligure» sottolinea Serena «dove lo spazio dell’abitare si mescola con la pace e con la bellezza dello stare bene». Un luogo per l’anima, predisposto al silenzio, e alla contemplazione, in cui il verde e il mare si coniugano con il cielo. Villa Badia è un’inerme testimone di questo spettacolo. Ed è nato da qui il senso di tutto il progetto, fortemente desiderato dai proprietari di casa che «volevano portare con se un tocco di poesia, all’interno di una casa che aveva già un suo carattere ben definito». La villa infatti era un manufatto tipicamente borghese, risalente agli anni Cinquanta, che necessitava di tornare a risplendere. Come è rinata ce lo racconta Serena: «l’idea primordiale è stata quella di creare un luogo per la famiglia, da tramandare di generazione in generazione, ma anche quella di dare forma a un rifugio perfetto per trascorrere i weekend in totale armonia con il paesaggio, lontano dallo stress della città». La villa non poteva che sorgere dalla terra, con i suoi colori neutri e con le sue superfici porose e non poteva che essere così, austera e al tempo stesso carica di emozione. Tra le potenzialità della casa? «La sua vasta estensione e il dialogo con il mare, ma soprattutto con la collina su cui si trova». Serena sottolinea come «gli elementi di forza erano senz’altro la posizione e il panorama, il giardino e lo spazio aperto tutto attorno. Ogni finestra è un quadro, uno scorcio della Liguria che va da Portofino a Rapallo».
Villa Porticciolo, un angolo suggestivo del litorale, che si trova a Rapallo. Questo pittoresco scorcio sul mare riassume con grazia l’animo borghese degli edifici tipici liguri.
Dario Borruto
Villa Badia è un mix di linee borghesi e di forme contemporanee che dialogano fra loro, secondo l’estetica giapponese del Wabi Sabi. In perfetto equilibrio si fondono gli elementi originali del Novecento italiano e le tracce della ristrutturazione di oggi.
Dario Borruto
L’angolo pranzo outdoor è una tasca verde in perfetto stile mediterraneo: cotto rosso a terra, canne di bambù per copertura e verde a perdita d’occhio. Gli arredi, in ferro, sono vintage e sono stati scelti dai proprietari e dai progettisti, donando loro una nuova vita.
Dario Borruto
Il filo conduttore è il mare. L’intera villa infatti affaccia sul Golfo del Tigullio e sul suo panorama mozzafiato che entra prorompente all’interno della villa. Gli interni neutri e nei toni vaniglia le conferiscono eleganza.
Dario BorrutoAnima e cuore rigorosamente nei toni neutri
Era fondamentale creare un luogo suggestivo, una dimora elegante, che fosse godibile tutto l’anno, sia d’estate che d’inverno, e per questo motivo una “casa instancabile”. Serena, che ha curato l’interior, ha optato per «toni tenui e naturali, che avvolgessero l’intera architettura, in continuità con quelli esterni» più vivi e saturi, tipici del litorale. No ai contrasti, sì alla congiunzione fra le parti e alla continuità visiva e materica, che rende morbidi e vellutati tutti gli ambienti della villa. Piccoli capitelli, quasi fossero rare eccezioni intrise di storia, emergono dalle superfici lisce e scandiscono le pareti. Anche un antico camino, in legno, domina la living room, esplicitando ancora di più il nesso fra presente e passato. L’architetto Mignatti suggerisce come «il progetto è stato pensato con pochi arredi essenziali e dal sapore di un tempo, affinché lo sguardo si posasse sul mare». Morbidi nelle forme, e austeri nel contenuto. Vincono per lo più i pezzi artigianali in legno, come il tavolo da pranzo e quello della cucina. Oggetti unici raccolti con cura dagli architetti e poi adattati al progetto che impasta le mani nel contesto paesaggistico e culturale in cui si colloca.