C’è parecchio da raccontare per quanto riguarda la parte bassa degli ottavi di finale femminili in quel degli US Open. A Flushing Meadows, del resto, le emozioni non mancano (e anche le decisioni già normalmente assurde e a posteriori ancor più, ma se ne parlerà). Per adesso, resta solo da andare a scoprire quanto accaduto in una giornata chiusa anche prima del previsto.

Il risultato di maggiore rilievo è quello di Naomi Osaka. L’ex campionessa di questo torneo elimina Coco Gauff: per la giapponese un nettissimo 6-3 6-2, ma è soprattutto la fine di una settimana estremamente complicata per l’americana, sempre a lottare con i problemi al servizio che ha recentemente cambiato, con tutto quel che ne consegue. La giapponese, dopo lo spavento contro Daria Kasatkina, sembra aver infilato di nuovo il corridoio delle migliori, che ricercava da parecchio tempo dopo il rientro.

Per Osaka ci sarà Karolina Muchova. Gli organizzatori hanno deciso di posizionare il match della ceca contro l’ucraina Marta Kostyuk sul Grandstand e non sul Louis Armstrong Stadium a causa della perdurante presenza di Venus Williams in doppio con la canadese Leylah Fernandez. Il che si può anche capire, visto lo status di Venus (anche se la coppia è l’unica non testa di serie ai quarti nel doppio), ma è anche vero che con Muchova lo spettacolo non manca mai. E, a posteriori, non è stata una gran scelta dato che si è trattato dell’unico match lottato di oggi, con una bella prova sia dell’una che dell’altra e un 6-3 6-7(0) 6-3 dell’ex finalista del Roland Garros come risultato.

C’era chi pensava possibile qualcosa di notevole da parte di Ekaterina Alexandrova contro Iga Swiatek. Niente di tutto ciò: la polacca domina, in tutti i sensi, il confronto sul Louis Armstrong Stadium, e lo fa con un perentorio 6-3 6-1 che mostra come sembrano passati, almeno per il momento, i dubbi della numero 2 del mondo. Va ricordato che, fino agli ottavi, Alexandrova aveva perso appena 10 game in tutto il torneo, viaggiando a una media stellare. Solo che Swiatek, dall’altra parte della rete e nall’attuale momento, è un altro discorso.

Nella notte dell’Arthur Ashe Stadium in molti speravano di vedere lotta. Non ce n’è stata: non in Sinner-Bublik e non evidentemente nell’ultimo incontro. Anche se, in questo caso, gioia americana ce n’è comunque, perché Amanda Anisimova legittima il suo ruolo di numero 8 del seeding battendo la brasiliana Beatriz Haddad Maia per 6-0 6-2. Il regalo è proprio Swiatek ai quarti. E in questo caso c’è una possibilità non da poco: vendicare, per quel che è possibile, la finale di Wimbledon. Quella finita 6-0 6-0, nonostante un torneo veramente di enorme livello con annesso scalpo di Sabalenka.