Allattare un bambino dopo aver avuto un tumore al seno è possibile ed è sicuro. Questo è quanto emerge da uno studio pubblicato sul Journal of clinical oncology (Jco) e sul Journal of the national cancer institute (Jnci), che vede rispettivamente come primo autore e coautore Fedro Peccatori, direttore dell’Unità Fertilità e Procreazione dell‘Istituto europeo di oncologia (Ieo). L’allattamento è parte del progetto maternità, eppure sino ad ora le informazioni sulla possibilità di allattare dopo un cancro mammario erano confuse e lacunose. Il timore era che, poiché l’allattamento espone la mamma a un aumento di prolattina e ossitocina, potesse aumentare anche il rischio di recidiva di un tumore legato proprio a questi ormoni. D’altro canto era noto dai dati della popolazione generale che l’allattamento ha un effetto protettivo nei confronti del cancro mammario.

I due studi

Le indagini effettuate vantano ampie casistiche sull’allattamento al seno dopo un tumore: lo studio riportato sul Journal of clinical oncology è una nuova ricerca svolta nell’ambito dello studio ‘Positive’, la pietra miliare per la maternità nelle pazienti dopo un tumore al seno. Positive ha dimostrato che le donne operate per carcinoma mammario ormono-responsivo possono interrompere la terapia endocrina adiuvante per diventare mamme senza aumentare il rischio di recidiva. I ricercatori hanno pensato di studiare la popolazione di ‘Positive’ dal punto di vista dei comportamenti e dei modelli di allattamento, per dare risposte anche su questo aspetto importante dell’essere mamma. Su 300 partecipanti dello studio Positive,  delle quali oltre il 60 % ha allattato al seno e in più della metà dei casi (52.6%) per più di 4 mesi. L’incidenza di eventi oncologici a due anni in questo gruppo è risultata equivalente a quella del gruppo delle donne che non avevano allattato: di poco superiore al 3% dei casi. “I dati hanno evidenziato che l’allattamento al seno è più frequente nelle donne che hanno avuto una chirurgia conservativa (quadrantectomia) rispetto a chi ha subito una mastectomia. È segno – conclude Peccatori – che l’intervento di mastectomia incide maggiormente sulla immagine corporea femminile. In futuro dobbiamo quindi concentrarci per aiutare le donne a superare il trauma e la percezione di ‘mammella estranea’”.

 

Il lavoro apparso su Journal of the national cancer institute invece, che giunge alle stesse conclusioni, è un’analisi retrospettiva dei dati di 4.372 pazienti operate di tumore al seno, portatrici di una variante patogenetica Brca 1 o 2, provenienti da 78 centri del mondo. I risultati confermano che l’allattamento dopo tumore al seno non aumenta il rischio di sviluppare recidive locali o controlaterali, evidenziando la possibilità di raggiungere un equilibrio fra i bisogni della madre e quelli del neonato, senza compromettere la sicurezza oncologica.

Vedi anche
Health, tumore del seno: a Catania un progetto per la prevenzione