PADOVA – Riprenderà dal mese di ottobre la campagna di prevenzione della bronchiolite rivolta ai bambini fino all’anno di età e ai piccoli più fragili fino ai 24 mesi. Il bilancio della scorsa stagione registra 6.207 dosi erogate complessivamente da Ulss Euganea e Azienda ospedaliera a bambini nati dal primo gennaio 2024 al 31 marzo 2025.

APPROFONDIMENTI


Un numero che si traduce in risultati: una riduzione dei ricoveri del 72 per cento nei reparti di Pediatria degli ospedali dell’Ulss nel periodo dicembre 2024 – marzo 2025 rispetto l’anno precedente e dell’80 per cento nel Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino di Padova.

IL QUADRO

La campagna al via in Veneto ora mira a proteggere i bambini nati da ottobre 2025 a marzo 2026 (“in stagione”) e tra marzo e settembre 2026 (“fuori stagione”). E’ stato dimostrato che l’anticorpo monoclonale è capace di offrire una protezione durante la prima stagione di esposizione al virus dei più piccoli, per questo è somministrato tra ottobre e marzo. Nel 2024 l’adesione alla campagna è stata elevata, consentendo di erogare complessivamente 28.650 dosi di anticorpo in Veneto. Ciò è stato possibile grazie a un investimento di 8 milioni di euro da parte della Regione per l’acquisto delle dosi. La somministrazione contiene un anticorpo (non si tratta di un vaccino), che viene introdotto con una piccola iniezione nei bambini piccoli minori di un anno, e gli permette di superare in maniera efficace il periodo invernale.

A fornire i dati a livello provinciale è l’Euganea. Su 6.207 dosi, 1.234 sono state somministrate dai punti nascita dell’Ulss 6, 1.038 dal punto nascita dell’Azienda ospedaliera e 3.815 dai pediatri di libera scelta negli ambulatori sul territorio. E’ stato raggiunto l’81,4% di copertura sulla popolazione nata dal primo gennaio 2024 al 31 marzo 2025.

L’ASSISTENZA

Per la bronchiolite, nell’80% dei casi provocata dal virus respiratorio sinciziale, non esiste una terapia, se non l’ossigeno in ospedale. Inoltre si è visto che l’infezione nei primi mesi di vita nel 40% dei casi è una concausa dello sviluppo dell’asma. Non essendoci cure, pertanto, la prevenzione risulta l’unico strumento efficace.

Da sempre si occupa del tema il professor Eugenio Baraldi, a capo del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino dell’Azienda Ospedale Università di Padova: «La bronchiolite interessa soprattutto i bambini più piccoli, sotto l’anno di vita. E’ un’infezione respiratoria che nella maggior parte dei casi può essere gestita a casa, ma nei casi più gravi il bimbo deve essere ospedalizzato. Purtroppo non vi sono terapie efficaci, se non l’ossigeno. L’arrivo dell’anticorpo monoclonale rappresenta una delle più importanti novità negli ultimi dieci anni in Pediatria. Questi anticorpi proteggono i bambini e impediscono che il virus entri nelle viee aeree. Non stiamo parlando di vaccinazioni. Una iniezione protegge il bambino per tutta la stagione. E’ una terapia efficace e sicura, l’invito è di informarsi e aderire. La Regione Veneto, in questo senso, è stata lungimirante. Non dimentichiamo che nei Paesi in via di Sviluppo a causa della bronchiolite muoiono 100mila bambini ogni anno perché non hanno accesso all’ossigeno».