di
Luigi Ippolito

Il premier britannico Starmer prova a raddrizzare la barra di un governo che fa acqua e istituisce una potente «cellula operativa» a Downing Street, di fatto commissariando Rachel Reeves. Ma l’economia non si sente troppo bene e la tensione sociale è palpabile

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA – La Cancelliera dello Scacchiere commissariata? Tutti lo negano, ma è la sensazione che si ricava dal rimaneggiamento di governo annunciato dal premier britannico Keir Starmer al rientro dalla pausa estiva: l’autorità di Rachel Reeves come responsabile del Tesoro appare diminuita, nel momento in cui il primo ministro ha creato una potente «cellula operativa» a Downing Street col compito di supervisionare l’economia.

Il problema è che i mercati non l’hanno presa troppo bene: i rendimenti dei titoli di Stato – cioè gli interessi che Londra paga sul debito – sono schizzati ai livelli più alti da quasi 30 anni e il gap con gli altri Paesi del G7 continua ad aumentare. 



















































Se la Francia viene ormai definita il «malato d’Europa», neppure la Gran Bretagna si sente troppo bene: il debito pubblico sfiora il 100% del Pil e il Tesoro deve ripianare un buco di bilancio di 50 miliardi di sterline (quasi 60 miliardi di euro). 

Con una crescita economica anemica ed elusiva, l’unica strada è aumentare ulteriormente le tasse (e deprimere ancor di più la crescita): non sorprende dunque che Londra sia ormai «sorvegliata speciale» sui mercati finanziari e che le Cassandre di turno evochino lo spettro degli anni Settanta e del ricorso al salvataggio da parte del Fondo Monetario Internazionale (un’umiliazione clamorosa).

Starmer ha provato a raddrizzare la barra di un governo che fa acqua da tutte le parti chiamando a Downing Street il vice di Rachel Reeves al Tesoro, quel 38enne Darren Jones considerato un mago dei numeri: ora sarà il Capo Segretario del premier con delega agli affari economici e sarà affiancato dalla baronessa Minouche Shafik, ex vice governatrice della Banca d’Inghilterra, in qualità di capo consigliera economica. Un «dream team» che risponde direttamente al premier, che di fatto avoca a sé le principali responsabilità in termini di economia e finanza.

Starmer era stato più volte accusato di non interessarsi all’economia – o di non capirci molto – e di aver delegato tutto alla Cancelliera Reeves: ma il risultato sono state una serie di passi falsi e marce indietro che hanno minato l’autorità e la popolarità del governo, dall’abolizione – poi in gran parte rientrata – dei sussidi al riscaldamento per i pensionati a una radicale riforma del welfare poi svuotata in dirittura d’arrivo. Un’altalena di annunci e smentite culminata nella scena delle lacrime in Parlamento della Cancelliera a luglio, uno choc che aveva fatto crollare la sterlina.

Il riallineamento della squadra è stato presentato dal premier come l’avvio della «fase due» del governo, quella in cui dovrebbero cominciare a vedersi i risultati: «Realizzare, realizzare, realizzare», ha detto, aggiungendo di aver voluto rendere Downing Street «più potente per portare avanti i cambiamenti di cui abbiamo bisogno. Capisco la frustrazione e la rabbia degli elettori», ha ammesso Starmer.

Una presa d’atto che però rischia di essere tardiva, dopo che i laburisti hanno sostanzialmente sprecato il primo anno al governo. La popolarità del partito langue attorno a un misero 20%, mentre la destra populista di Nigel Farage veleggia attorno al 35% (quanto laburisti e conservatori messi assieme): per il tribuno della Brexit è stata una buona estate, laddove lui ha riempito il vuoto di annunci governativi con una martellante propaganda anti-immigrazione che ha ormai fatto breccia nell’opinione pubblica. 

La tensione sociale è palpabile, fra proteste contro gli hotel che ospitano i migranti e bandiere inglesi dispiegate ovunque a significare un risveglio nazionalista (quando non etnocentrico e xenofobo). Una miscela esplosiva che fa somigliare il rimpasto di Starmer al riassetto delle sdraio sulla tolda del Titanic.

2 settembre 2025 ( modifica il 2 settembre 2025 | 14:41)