Nella notte tra sabato e domenica, la signora Notarangelo, ha perso la vita lungo la strada che porta a Baia delle Zagare, mentre veniva trasportata d’urgenza dalla figlia in cerca di assistenza sanitaria. Una morte che, secondo la famiglia della donna, non è stata causata solo da una malattia, ma da una serie di omissioni e negligenze legate al funzionamento del sistema sanitario regionale. Le circostanze della tragedia, che ha sconvolto la comunità garganica, stanno sollevando interrogativi e suscitando indignazione. La famiglia Notarangelo, attraverso il proprio legale, l’avvocato Pasquale Chionchio, ha annunciato l’avvio di azioni legali, sia di natura penale che civile, per cercare giustizia e accertare tutte le responsabilità legate a quanto accaduto.

Secondo quanto dichiarato dall’avvocato Chionchio, la morte della signora Notarangelo è il tragico epilogo di una serie di errori, negligenze e un cattivo funzionamento del sistema sanitario regionale. La donna, inizialmente trasportata al pronto soccorso di Vieste, non è riuscita a ricevere le cure necessarie in tempi rapidi, lasciando la famiglia senza alcuna risposta adeguata. La mancanza di ambulanze disponibili e l’assenza di un medico nella struttura ospedaliera di Vieste hanno impedito di intervenire tempestivamente, aggravando così la situazione e portando al decesso della signora.

“Gli evidenti profili di responsabilità – ha dichiarato l’avvocato Chionchio – riguardano l’intero asse medico e amministrativo e questa volta non rimarranno impuniti”. Un’affermazione che suggerisce come la famiglia sia pronta a fare luce su una serie di omissioni che avrebbero dovuto essere evitate. A detta dell’avvocato, non si tratterebbe di un incidente isolato, ma di una serie di disfunzioni che, secondo i familiari, si sarebbero ripetute a danno della donna.

Il dolore di questa tragedia è stato acuito dal fatto che la figlia della signora Notarangelo è stata testimone diretta di quanto accaduto. Nonostante le ripetute richieste di aiuto, le procedure di soccorso si sono rivelate inefficienti. La madre è stata accompagnata in più occasioni tra il pronto soccorso di Vieste e l’ospedale di San Giovanni Rotondo, ma senza mai ricevere un trasferimento d’urgenza o l’intervento di un’ambulanza nei tempi necessari. Il dramma si è consumato nell’indifferenza di un sistema che, secondo i familiari, avrebbe dovuto offrire un’assistenza immediata, ma che non è riuscito a rispondere alle necessità di una persona in grave pericolo.

La tragedia ha suscitato un’ondata di indignazione non solo tra i familiari, ma anche nell’intera comunità del Gargano. Il caso ha portato a riflessioni sulla condizione del sistema sanitario in una delle zone più turistiche e frequentate della Puglia, ma anche tra le più isolate. La morte della signora Notarangelo ha messo in luce le gravi lacune nell’assistenza sanitaria, soprattutto nelle ore notturne e nei giorni festivi, quando le risorse sono particolarmente limitate.

La famiglia Notarangelo ha deciso di intraprendere una battaglia legale per ottenere giustizia. L’avvocato Chionchio ha fatto sapere che, oltre alla denuncia penale per omicidio colposo, verranno avviate anche azioni legali civili per il risarcimento dei danni. “Non possiamo permettere che una tragedia del genere si ripeta. La morte di mia madre non può passare sotto silenzio. Nessuno più dovrà morire in mezzo alla strada a causa di un sistema sanitario che ha fallito”, ha dichiarato uno dei figli della vittima.