Alfio Musmarra ha commentato così la sessione di mercato dell’Inter: “Si è chiuso finalmente il mercato: una sessione onestamente deludente”

Redazione1908

Alfio Musmarra ha commentato così la sessione di mercato estiva dell’Inter: “Si è chiuso finalmente il mercato: una sessione onestamente deludente per quello che ci aspettavamo e per quello che un po’ ci era stato indicato. Per certi versi, perché è inutile dire che ci eravamo fatti tutti quanti la bocca buona, tra Lookman e anche il discorso Leoni. E non è arrivato né l’uno né l’altro.

Io credo che, al di là della questione comunicativa, a mio avviso ci siano stati degli errori enormi di comunicazione da parte della società, di Marotta e Ausilio in primis. Credo che alla società sia mancato anche il polso della situazione, perché io penso che dopo l’addio di Inzaghi, dopo anni di lacrime e sangue, visto anche i risultati sportivi ed economici, c’era la possibilità, visto anche quello che si è speso, di poter ridare ai tifosi speranza e gioia.

Questa gioia è rappresentata sia da Lookman che da Leoni, che era un prospetto assolutamente interessante. Poi è vero che Leoni è finito a Liverpool, che ha speso l’impossibile quest’estate, e Lookman è rimasto lì. Però, allora, forse sarebbe stato meglio comunicare soprattutto in merito alla questione Lookman in maniera diversa o verificare prima con il presidente dell’Atalanta la fattibilità dell’operazione. Senza voler dare, e non mi permetto perché non è il mio ruolo, lezioni a nessuno. Ma se hai una pista, se hai una trattativa complicata, lo sai fin da subito e non dopo. Se l’Atalanta non lo vende, basta alzare un telefono per capire che non te lo vende oppure no.

Detto questo, è stato un mercato profondamente ondivago, nelle riflessioni della società, nella scelta dei giocatori, nei moduli e tutto quello che ne consegue. Dico moduli perché anche Lookman avrebbe implicato un cambiamento del piano di gioco che poi forse non si è voluto più fare. però anche questo nel momento in cui vai su Leoni è perché vuoi fare un certo tipo di lavoro. Nel momento in cui non lo vuoi più fare, un conto la questione economica un altro conto è l’idea di dover cambiare impostazione tattica che forse non vuoi più fare. E lì poi bisognerà capire, poi lo scopriremo, se sia stata più un’indicazione dei giocatori, dei senatori o dell’allenatore. Anche questo è un aspetto che prima o poi bisognerà analizzare.

Detto questo, si è chiuso con l’arrivo di Akanji. Akanji al Borussia era un giocatore, secondo me, assolutamente forte. Lo ha fatto vedere anche al City, peccato che l’ultima stagione non sia stata così positiva al City.

Già prima dell’ultimo giorno di mercato, dove comunque c’era stato detto che non si sarebbe più andati sul difensore perché si era deciso di restare così. E non era una boutade, era una convinzione reale. Il fatto di aver cambiato nelle ultime ore fa capire che evidentemente le idee chiare non le hanno mai avute, perché non si può andare alle ultime ore a cercare di mettere una pezza, dove ti rendevi conto che lì dietro tutti sapevano che mancasse qualcosa lì dietro. Tant’è che inizialmente, quando si andava su Leoni, era proprio per questo motivo qua.

Akanji è un ottimo giocatore, per l’amor di Dio, ma tutti sapevamo che sarebbe servito un difensore. Ma senza la cessione di un altro.

Io penso che se non si vuole più tenere Pavard, se la situazione è sotto la lente di ingrandimento, si trova modo di venderlo, anche perché è un campione del mondo, anche perché è un campionato nazionale francese, perché comunque all’Inter ha fatto bene e ha giocato anche nel Bayern.

Possibile che non si sia trovata una soluzione economicamente importante per Pavard? Mi sembra assurdo. Chiunque ha venduto qualunque cosa, non riuscire a vendere un giocatore a un prezzo decoroso, questa mi sembra anche una limitazione importante che merita di essere sottolineata. Non è normale una situazione di questo tipo, non è normale secondo me.

Per questo dico che la toppa è stata peggio del buco. Se fosse arrivato Akanji in aggiunta, era un altro conto. Al netto del fatto che poi bisogna capire perché ha saltato così tante partite l’ultima stagione. Ma prendere Akanji e lasciar partire in prestito con diritto di riscatto Pavard a questo punto sarebbe stato meglio tenerlo. Poi, se lui voleva forzare, bisogna trovare una soluzione prima, non nelle ultime otto ore di mercato, perché il tempo ce n’è stato e ce n’è stato anche parecchio.

Non lo so, è stata una sessione complicata, molto complicata, con tanti cambi di orientamento anche dalla stessa società, e mi auguro che Chivu abbia la forza, la maturità e la possibilità di riuscire a fare quello che vuole fare. Tutto qua.