di
Daniele Sparisci
Il presidente della Formula 1 prima di Monza:«L’Italia può avere un Gp solo, per Imola è dura rientrare»
Più gare Sprint in futuro, un solo Gran premio possibile per l’Italia in questo momento: Monza (Imola resta un’alternativa sullo sfondo nell’ambito di una rotazione europea con altre gare storiche). Una maggiore chiarezza sulle regole 2026 e un messaggio di incoraggiamento per Hamilton e Antonelli. Questa l’agenda del presidente della Formula 1 Stefano Domenicali alla vigilia del Gp d’Italia, questi i temi affrontati in un incontro con la stampa italiana.
«Più gare sprint e griglia invertita, le vogliono anche i piloti»
«Dobbiamo discutere sui format per i prossimi anni: ormai tutti vogliono più Sprint race al posto delle libere del venerdì, dai promotori ai tifosi. I piloti si sono convinti che ce ne sia bisogno, 18 favorevoli e forse due contrari, anche Max si sta convincendo, ormai si sta andando in quella direzione. Arrivare ad averle in tutti fine settimana, come fa la MotoGp, è uno step troppo grande ma non è detto che non potremmo arrivarci, o almeno affrontare i weekend in maniera diversa. È un processo di maturazione che va fatto con rispetto, è un approccio di evoluzione dei contenuti dello sport. Gli appassionati si sono stancati delle libere, lo dicono i nostri sondaggi, vogliono vedere azione. Anche l’idea della griglia invertita è sul tavolo, dovremmo essere bravi a dare delle risposte».
Le nuove regole? «Nessuno è avanti, non conterà solo il motore»
«Dobbiamo essere pratici, bravi a comunicare, semplificare. Tanti nuovi fan della Formula 1 non conoscono questo mondo. Sarei prudente a dire che certi costruttori sono avanti, le nuove regole non cambiano solo il motore ma tutta la macchina e il modo di gestirla. È vero, i piloti dovranno reimparare a guidare. Non sarà un remake del 2014 con un unico costruttore a dominare (la Mercedes ndr), molti più elementi stavolta faranno la differenza». Ma di fatto le nuove regole nascono già fra dubbi e desiderio di portarsi avanti: «Dopo Monza discuteremo anche delle regole del prossimo ciclo oltre quello del 2026 che dovrebbe durare cinque o forse quattro anni: L’input della Fia è semplificare il motore e cercare di attirare anche fornitori privati, non solo grandi costruttori. Bisognerà fare un progetto interessante, attraverso le benzine sostenibili, e questo consentirà di ridurre dimensioni e ingombri delle monoposto».
Il messaggio a Monza: «Correre sui lavori, l’Italia ora può avere un solo Gp»
L’attenzione poi si sposta sul Gp d’Italia, Monza ha un contratto lungo con la F1, fino al 2031, ma «deve correre sulla seconda parte di lavori, ora sta andando al passo di un mezzofondista e c’è bisogno di accelerare. L’Ungheria ha dimostrato che si può cambiare tutto in pochissimo tempo, a Budapest hanno rinnovato la pista a tempo di record. Parlando dell’Italia dico che l’Automobil Club ha la possibilità di investire soltanto in uno dei due Gran premi: non voglio tarpare le ali a Imola, perché sono imolese, ma è giusto dare la priorità affinché il Gp d’Italia possa svolgersi in una struttura adeguata alla storia e al prestigio di Monza. Dall’8 settembre andranno fatte una marea di cose: il contratto scade nel 2031 e io voglio tenere il Gp d’Italia nel lungo termine, con garanzie e programmi precisi, e senza chiacchere».
Calendario a rotazione: «Barcellona, Portogallo e Turchia spingono. Per Imola è dura»
«Gli slot non sono tanti, 1-2. Spa si salva dal 2026, Barcellona vuole tornare. E anche Portogallo e Turchia. Nell’ultima settimana ha dato segni di interessi anche Hockenheim con la nuova proprietà. Ma tutti devono avere ben chiaro l’impegno economico, ecologico e in termini di strutture. Imola per rientrare dovrebbe investire in infrastrutture e le vedo difficile per ora. Devo essere un po’ pragmatico».
«Hamilton non si aspettava così complicato il passaggio alla Ferrari
Poi l’ex team principal della Ferrari commenta le difficoltà di Hamilton: «Non si aspettava un inizio di stagione così difficile, per l’esperienza che aveva e per quello che pensava di portare alla squadra. Pensava fosse complicato, ma non a questo livello. In Ungheria ha avuto un momento di debolezza umana (la frase: «Sono inutile») ma non deve farsi trsportare dai cattivi pensieri. Tiri fuori il carattere e reagisca insieme alla squadra, sono sicuro che lo farà. Non è tutto buio intorno a lui, è lui che deve illuminare e continuare a lottare per l’ottavo Mondiale.»
Antonelli: «Un giorno vale come un mese per lui, dovrà maturare»
E poi c’è Antonelli anche lui chiamato al riscatto: «Ha bisogno di capire che la F1 è un ambiente dove diventi grande in fretta. Ci sono mesi che valgono anni, giorni che valgono mesi e non tutto può andare come previsto per uno della sue età. Nella prossima stagione lo vedo protagonista, sarà molto più consapevole».
2 settembre 2025
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