«Dopo soli due anni dalla nomina del commissario dell’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, la Regione decide di voltare pagina, trasferendo il dottor Tranchida alla Città della Salute di Torino. Una decisione che lascia sconcertati non solo per i tempi rapidi, ma soprattutto per le motivazioni, riconducibili a dissapori interni e a una gestione politica che da tempo dimostra tutta la sua fragilità, per non dire incompetenza». La parlamentare cuneese del Pd, Chiara Gribaudo (vicepresidente nazionale del partito), esprime con forza tutte le perplessità e preoccupazioni sul futuro della sanità piemontese, ma soprattutto della sua provincia. Nel primo giorno del nuovo incarico a Torino del manager del Santa Croce, Livio Tranchida.
«Siamo davanti all’ennesima conferma che la sanità piemontese è ostaggio di logiche partitiche, e di una gestione dilettantesca, che mette in secondo piano la salute dei cittadini. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti: liste d’attesa interminabili, tagli continui ai servizi, difficoltà crescenti per pazienti e operatori – sottolinea -. In questo quadro critico, il cambio al vertice dell’ospedale di Cuneo è l’ulteriore segnale di una sanità piemontese allo sbando. E particolarmente grave è il trattamento riservato alla sanità cuneese».
(lapresse)
Quello della tutela dell’ospedale cuneese è un tema caro alla deputata dem: «Ancora una volta il nostro territorio viene considerato di serie B, costretto a inseguire scelte calate dall’alto e a fare i conti con un ospedale che non riesce a trovare la necessaria stabilità gestionale. Solo due anni fa le dimissioni del direttore generale avevano già certificato le profonde incomprensioni con la Giunta regionale e la non chiarezza sul nuovo progetto di ospedale a Cuneo». Sul nuovo S. Croce, da costruire a Confreria, c’è anche da attendere l’esito di un ricorso al Tar. Gribaudo: «Dopo manifestazioni, Consigli comunali e richieste di continui chiarimenti, si era individuato un già fragile percorso e ora questa scelta non fa che rimettere il dubbio: cosa dobbiamo aspettarci?».
L’attacco politico va dritto alla Regione: «Ancora una volta i cittadini del Cuneese pagano le conseguenze di scelte prese senza una visione strategica e senza rispetto per le esigenze del territorio. È una perdita grave: Tranchida ha dimostrato in questi anni competenza e capacità di ascolto. A lui vanno i migliori auguri di buon lavoro, nella consapevolezza che la sua esperienza sarà una risorsa per la Città della Salute. Ma resta il rammarico per un’ennesima occasione persa per Cuneo».
Sulla sanità lo scontro in Regione è acceso. «La verità è che il Piemonte non può più permettersi una gestione della sanità fondata su improvvisazioni, ripicche politiche e continue sostituzioni al vertice – rimarca la vicepresidente del Pd -. Servono programmazione, stabilità e un rispetto reale per i territori. Purtroppo, quello che vediamo è l’opposto». E lancia un appello a Cirio, sollecitandolo a «non trattare la sanità come terreno di scontro politico», ma a «iniziare ad affrontare con serietà le emergenze vere: il rafforzamento del personale, l’abbattimento delle liste d’attesa, gli investimenti nei nostri ospedali». «Finché questo non accadrà – conclude Chiara Gribaudo -, continueremo a denunciare una gestione che non è all’altezza delle necessità del Piemonte e penalizza in modo inaccettabile Cuneo e la sua comunità».