Jay Vine conferma il suo ottimo feeling con le salite spagnole imponendosi nella decima tappa della Vuelta a España 2025. L’australiano ha avuto la meglio sull’arrivo in quota di Larra Belagua conquistando il suo secondo successo dopo quello ottenuto giovedì a Pal, il quarto in totale nella corsa iberica dopo le due tappe vinte nel 2022 e il quarto per la UAE Team Emirates XRG in questa edizione del GT iberico. Il 29enne è stato abile anche oggi a inserirsi nella maxi-fuga di giornata che ha preso il largo dopo due ore di gara percorse a tutta velocità e ha poi fatto la differenza sull’ascesa finale, dove ha recuperato e staccato Pablo Castrillo (Movistar) a cinque chilometri dalla conclusione.

Lo spagnolo ha chiuso secondo a 35″, mentre il compagno di squadra Javier Romo si è preso il terzo posto a 1’04” appena davanti ad Archie Ryan (EF Education-EasyPost), ripreso proprio sul traguardo dal gruppetto dei big, anche oggi arrivati quasi tutti assieme con un ritardo di 1’05”. Jonas Vingegaard (Visma | Lease a Bike) torna però in Maglia Rossa dato che Torstein Træen (Bahrain Victorious) ha concluso a 2’08”, scivolando al secondo posto a 26″ dal danese, mentre resta terzo a 38″ João Almeida (UAE Team Emirates XRG), unico ad aver provato ad attaccare.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Dopo il giorno di riposo, la Vuelta riparte subito a tutta velocità facendo registrare numerosi attacchi e tentativi di fuga nei chilometri iniziali. Trascorsi circa nove chilometri riescono a prendere un po’ di margine Louis Vervaeke (Soudal Quick-Step) e Dries De Pooter (Intermarché-Wanty), ma i due vengono subito ripresi, così come accade poco dopo ad Andrea Bagioli (Lidl-Trek), Jaume Guardeño (Caja Rural-Seguros RGA), Harold Tejada (XDS Astana) e Rémi Cavagna (Groupama-FDJ). Si prosegue tra scatti e controscatti per un’altra decina di chilometri e il ritmo altissimo porta il gruppo a spezzarsi in tre tronconi, con la Maglia Rossa Torstein Træen (Bahrain Victorious) che resta attardato nella seconda parte.

La situazione, comunque, si ricompatta rapidamente e a quel punto ripartono i tentativi di attacco, ma ancora nessuno riesce a fare la differenza e la prima ora di gara si conclude con 51 chilometri percorsi e nessuna fuga in corso. Poco dopo, in gruppo si verifica una grossa caduta che vede finire a terra numerosi corridori, ma tutti quanti riescono a ripartire, anche se pochi chilometri più tardi Raul Garcia Pierna (Arkéa-B&B Hotels) deve alzare bandiera bianca dopo essere stato anche curato dal medico di gara. Nel frattempo, erano riusciti ad avvantaggiarsi Mikkel Bjerg (UAE Team Emirates XRG), Nico Denz e Tim Van Dijke (Red Bull-Bora-hansgrohe), Rémi Cavagna (Groupama-FDJ), Chris Hamilton (Team Picnic PostNL) e Pier-André Côté (Israel-Premier Tech), ma appena la strada inizia a salire anche questo tentativo viene annullato.

Dura invece un po’ di più il successivo attacco di Jay Vine (UAE Team Emirates XRG), Javier Romo (Movistar Team) e Jardi Christiaan Van Der Lee (EF Education-EasyPost), che riescono anche a guadagnare 25″ di vantaggio, ma ai -100 dalla conclusione il plotone è nuovamente compatto. Senza quasi un attimo di respiro si susseguono i tentativi, tra i quali anche uno piuttosto corposo composto da una trentina di corridori, ma ci vogliono quasi altri 30 chilometri (durante i quali i corridori devono anche schivare un paio di manifestanti pro-Palestina gettatisi in mezzo alla strada) prima che finalmente riesca a prendere il largo la fuga buona, che va via al termine della seconda di gara e dopo più di 100 chilometri percorsi.

Ad avvantaggiarsi sono Mikkel Bjerg e Jay Vine (UAE Team Emirates XRG), Julien Bernard (Lidl-Trek), Orluis Aular, Pablo Castrillo e Javier Romo (Movistar Team), Matteo Sobrero e Ben Zwiehoff (Red Bull-Bora-hansgrohe), Louis Vervaeke (Soudal Quick-Step), Michał Kwiatkowski (Ineos Grenadiers), Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale), Xabier Mikel Azparren e David Gonzalez (Q36.5 Pro Cycling Team), Harold Tejada, Nicola Conci e Fausto Masnada (XDS Astana Team), Rudy Molard (Groupama-FDJ), Abel Balderstone, Joel Nicolau e Jakub Otruba (Caja Rural-Seguros RGA), Pierre Thierry (Arkéa-B&B Hotels), Gijs Leemreize e Kevin Vermaerke (Team Picnic PostNL), Pier-André Côté (Israel-Premier Tech), Lars Craps e Alec Segaert (Lotto).

Su di loro riesce a rientrare rapidamente anche Johannes Staune-Mittet (Decathlon AG2R La Mondiale), e dopo qualche chilometro di inseguimento fanno lo stesso Junior Lecerf (Soudal Quick-Step), Sean Quinn e Archie Ryan (EF Education-EasyPost). I 30 battistrada iniziano la salita dell’Alto de las Coronas con quasi due minuti di vantaggio sul gruppo, dove è la Bahrain Victorious a incaricarsi dell’inseguimento, senza comunque preoccuparsi troppo dato che il più vicino in classifica a Træen è proprio Lecerf, distante 4’21”. Unico a perdere contatto in salita da questo gruppo di attaccanti è Thierry, mentre Romo anticipa e scollina con circa mezzo minuto di vantaggio su tutti gli altri.

Al suo inseguimento si lancia Vine, che riesce a riaccodarsi abbastanza rapidamente, ma dopo qualche chilometro rientrano anche Castrillo, Bernard, Ryan, Azparren, Conci e Balderstone. In seguito, mentre il ritardo del plotone sale a sfiorare i tre minuti e mezzo, riescono a tornare davanti in solitaria e in due momenti diversi anche Segaert e Vervaeke, con il belga che poi allunga dopo il traguardo volante di Isaba, appena dentro gli ultimi 20 chilometri, per avvantaggiarsi in vista dell’ascesa finale verso Larra Belagua. Segaert inizia la salita con 40″ di vantaggio sui primi inseguitori, 1’20” sull’altro gruppetto di ex fuggitivi e 3’25” sul gruppo, ma il belga perde tutto il suo vantaggio già nel primo tratto della salita, dove sono soprattutto i due uomini Movistar a tentare di fare la differenza.

A riuscirci è Castrillo, che va a rilevare Segaert al comando, mentre alle sue spalle sembra un po’ in difficoltà Vine, che non riesce inizialmente a rispondere allo scatto di Ryan come fa invece Romo in copertura al compagno di squadra. L’australiano, però, si riprende rapidamente, raggiunge e stacca i due inseguitori e si riporta sul battistrada, che riesce a distanziare a cinque chilometri dal traguardo dopo un paio di allunghi. Lo spagnolo prova a stringere i denti per non perdere molto terreno in vista del finale, dove la strada spiana, ma Vine guadagna costantemente e va a vincere con 35″ di vantaggio su Castrillo, mentre Romo e Ryan riescono per pochissimo a non farsi riprendere dal gruppo nel finale.

In quest’ultimo, appena iniziata la salita conclusiva, era stata la UAE Team Emirates XRG a cambiare passo, con Juan Ayuso a mettersi a disposizione di João Almeida e a fare un forcing importante al quale poi contribuisce anche l’ex fuggitivo Bjerg. Nel gruppo dei migliori restano una quindicina di corridori, tra i quali non sono presenti Egan Bernal (Ineos Grenadiers) e la Maglia Rossa Træen, ma quando è Almeida ad iniziare la sua solita progressione con lui restano solo Jonas Vingegaard e Matteo Jorgenson (Visma | Lease a Bike), Jai Hindley e Giulio Pellizzari (Red Bull-Bora-hansgrohe), Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team) e Matthew Riccitello (Israel-Premier Tech).

Almeida accelera poi a cinque chilometri dalla conclusione e a cedere sono Hindley e Pellizzari, ma quando il portoghese rallenta, capendo di non riuscire a fare la differenza, i due riescono a tornar sotto. A quel punto ci pensa Jorgenson ad anestetizzare la situazione, portandosi davanti a fare un ritmo regolare che consente anche a Ciccone di rientrare, aiutato da Bernard. Andando a riprendere quasi tutti i fuggitivi, gli uomini di classifica chiudono così quasi tutti assieme a 1’05” da Vine, con solamente Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale) e Bernal a perdere terreno, chiudendo rispettivamente a 26″ e 37″, mentre Træen conclude a 2’08” dal vincitore e a 1’03” dai big, cedendo dunque la Maglia Rossa a Vingegaard.

Risultato e Classifiche Tappa 10 Vuelta a España 2025