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Deve il suo nome a un errore di fabbricazione dei primi esemplari, corretto con rifiniture di colore rosa. È il Flamingo, nuovo missile a lungo raggio schierato da Kiev nella guerra contro la Russia. «È un’arma molto potente, riveleremo tutti i dettagli al momento opportuno», assicura Denys Shmyhal, che a luglio ha assunto la carica di ministro della Difesa. Ma stando ai video che circolano sui social e alle anticipazioni degli organi di informazione interni è già stato utilizzato in alcune operazioni in territorio russo ed è operativo.


APPROFONDIMENTI

  Test superati

Il mese scorso il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato che «la produzione di massa dovrebbe iniziare a febbraio». Il missile, ha precisato, «ha superato con successo i test. È al momento il nostro missile di maggior successo, ha una gittata di 3.000 chilometri, che è una cosa significativa». Le armi di fabbricazione occidentale fornite a Kiev sono spesso soggette a restrizioni per quanto riguarda l’attacco al suolo nemico, concepite per placare i timori di un’escalation del conflitto, ma i missili prodotti all’interno del Paese non sono sottoposte a queste limitazioni. Un video circolato sui social e ripreso dai media ucraini mostrerebbe il lancio di tre Flamingo, in data e luogo non specificati. Mentre l’organo di stampa militare ucraino Militarnyi ha riferito che sabato le forze armate ucraine hanno colpito con i nuovi missili a lungo raggio alcune motovedette e un avamposto del servizio di sicurezza russo Fsb nei pressi di Armiansk, nella Crimea settentrionale.

I raid con i Neptune

In precedenza, il quotidiano indipendente russo Astra ha riferito di un attacco ucraino nei pressi del villaggio di Voloshyne, a ovest di Armiansk, con missili da crociera a lungo raggio Neptune. Un’altra testimonianza arriva dal fotoreporter dell’Associated Press Efrem Lukatsky, che il 14 agosto ha pubblicato un’immagine del missile durante l’assemblaggio negli hangar della startup aerospaziale Fire Point. I media del Paese forniscono le caratteristiche tecniche: testata del peso di oltre una tonnellata, autonomia di volo di circa quattro ore, una velocità massima di circa 950 chilometri orari e un’apertura alare di sei metri. Fire Point, l’azienda ucraina che ha ideato il missile, è in grado di produrre un Flamingo al giorno, tuttavia «l’obiettivo è aumentare questa capacità di sette volte entro ottobre», ha anticipato all’agenzia di stampa la manager Iryna Terekh. «Ciò che attendiamo di verificare è se l’Ucraina riuscirà ad aumentare la produzione fino ai livelli dichiarati – stimati in centinaia di pezzi al mese – e con quale successo riuscirà a eludere le difese aeree russe e a colpire gli obiettivi», commenta in un approfondimento di Newsweek l’esperto di armi e tecnologia David Hambling.

  Guida combinata

Il missile sembra simile al sistema FP-5 presentato all’inizio di quest’anno dal gruppo britannico Milanion alla Fiera della difesa IDEX-2025 di Abu Dhabi, riporta il sito United24 Media. L’FP-5 è dotato di una testata da 1.000 chili, ha una gittata massima di 3.000 chilometri e utilizza un sistema di guida combinato che include la navigazione satellitare a prova di eventuali attacchi elettronici. Il Flamingo ha parametri analoghi ed è in grado di colpire obiettivi ben oltre la portata della maggior parte delle attuali armi a lungo raggio dell’Ucraina: può trasportare una testata da 1.150 chili, significativamente più pesante rispetto a quelle di molti missili da crociera standard, scrive United24 Media. Il Flamingo, inoltre, è progettato per essere lanciato da una piattaforma mobile, il che rende più difficile per la Russia individuarlo e distruggerlo.

I limiti imposti dagli Usa

Da mesi il Pentagono sta impedendo a Kiev di utilizzare missili a lungo raggio statunitensi per colpire obiettivi in territorio russo, limitando le capacità offensive dell’Ucraina nella guerra contro Mosca, come riferisce il Wall Street Journal citando fonti ufficiali secondo cui un meccanismo di approvazione interna, non annunciato pubblicamente, richiede l’autorizzazione finale del segretario alla Difesa Pete Hegseth prima di consentire l’uso dei missili tattici Atacms, con una gittata di circa 300 chilometri. Almeno una richiesta ucraina per colpire un bersaglio in Russia sarebbe già stata respinta e il veto riguarda anche l’uso di altri sistemi a lungo raggio come i missili da crociera britannici Storm Shadow, che dipendono da dati di targeting forniti dagli Stati Uniti. Per questo Kiev continua a sviluppare le proprie capacità di attacco a lungo raggio, con i droni e l’ultimo arrivato Flamingo.


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