“Non stavo bene, sentivo da una settimana che il mio corpo non rispondeva come al solito. Essere atleti di alto livello ti accende dei campanelli, capisci subito se qualcosa non va. Però avevo in programma una granfondo di bici e mi sono presentato. Ricordo che la sera prima — cosa che non ho mai fatto — ho preso dal “pacco gara” il numero dell’assistenza. Sarà stato il mio angelo custode… Durante la gara ho sentito prima una fitta allo sterno, poi del formicolio alle mani e le gambe hanno iniziato a non girare. Mi sono fermato”.
“Ora prendo medicine tutti i giorni”
L’ex assessore regionale Antonio Rossi racconta al Corsera, a Manuela Croci, il momento più difficile della sua vita, quando ha dovuto affrontare una crisi cardiaca potenzialmente letale. “Quando ho provato a risalire in bici ho capito che non avevo forze e a quel punto ho preso il numero e ho chiamato l’ambulanza. Dal tracciato si è capito subito che era infarto”, ha rimarcato. “Non ti senti più un supereroe, capisci che il fisico può essere debole, che non va trascurato. Prendo medicine tutti i giorni”, ha aggiunto.
La politica e Milano-Cortina
L’ex campione olimpico, nella chiacchierata, poi, ricorda del suo amore per la canoa, nato nel 1982 a Lecco, quando salì per la prima volta la usò e si sentì immediatamente libero. Cinque partecipazioni olimpiche, tre ori, un argento e un bronzo lo hanno reso uno degli atleti italiani più titolati. Dal 2009 Rossi è stato assessore allo sport nella Provincia di Lecco. Nel 2013 è entrato nella giunta regionale della Lombardia come assessore allo Sport e alle Politiche per i giovani. Dal 2018 è stato sottosegretario allo Sport e ai Grandi eventi sportivi nella regione Lombardia. Nel 2020 è stato eletto consigliere comunale a Lecco e nel 2023 ha assunto un ruolo nella Fondazione Milano Cortina 2026 come City operations manager.
La commozione per le telecronache di Galeazzi
Commosso nei ricordi delle telecronache di Galeazzi, oggi è vicepresidente della Federazione canoa e kayak e probabile futuro presidente. Parla dell’amicizia con Jury Chechi, nata ad Atlanta e consolidata fra sfide sportive e Pechino Express. Ottimista sulle nuove generazioni, punta a valorizzare di più il movimento. Ama la buona cucina, la musica italiana, le serie poliziesche e “Friends”, dice nell’intervista. Nel 2026 festeggerà i 30 anni dai trionfi di Atlanta, ovviamente insieme a Chechi.