Per molti si tratta di un avvicendamento che non sposta molto gli equilibri, per l’Inter invece sì: il retroscena

L’ultimo giorno di mercato l’Inter ha messo a referto una doppia operazione: ceduto Pavard al Marsiglia, preso Akanji dal Manchester City. Per molti si tratta di un avvicendamento che non sposta molto gli equilibri, due difensori forti e di qualità. Ma la posizione dell’Inter è diversa.

“Il sostegno della società per Chivu è totale. All’ultimo giorno di mercato è arrivato pure Akanji: vero che, numericamente ha preso il posto di Pavard, ma sia in viale Liberazione sia ad Appiano Gentile è considerato un upgrade rispetto al francese. Il vero nodo, però, è capire che tipo di “abito” debba avere l’Inter di oggi, che è allo stesso tempo diversa da quella passata (il cambio di guida tecnica è una differenza sostanziale), ma pure uguale, visto che lo zoccolo duro è rimasto”, conferma il Corriere dello Sport che poi spiega:

“Come ha ribadito più volte, pur partendo da una base importante e preziosa, Chivu vorrebbe introdurre concetti e principi propri. A cominciare da una maggiore verticalità e da un recupero più rapido e più alto del pallone, ma passando anche dalla possibilità di mutare modo di stare in campo e sistema di gioco in corsa, ma anche tra una partita e l’altra. Occorre rispondere ad un quesito, però: il gruppo attuale è in grado di cambiare identità? Cancellare il passato, soprattutto se è stato particolarmente felice, non è mai semplice. Ancora di più se sono ancora tanti gli elementi abituati a giocare in un certo modo. Peraltro, non è solo una questione di abitudine, ma anche di caratteristiche. Perché l’Inter inzaghiana risaliva il campo palleggiando per sfruttare la grande tecnica e la qualità dei suoi uomini. Già, e quegli uomini sono tutti rimasti…”