di
Luigi Ippolito

L’irlandese Graham Linehan è stato fermato e trattenuto a Heathrow per dodici ore, prima di essere rilasciato. Critiche alla polizia, mentre si riapre il dibattito sulla libertà di espressione nel Regno Unito

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA – «Che c… è diventata la Gran Bretagna? Questo è totalitarismo»: così ha reagito la scrittrice JK Rowling alla notizia dell’arresto di un noto autore comico a causa di una serie di tweet critici dell’ideologia transgender. Graham Linehan, 57 anni, creatore di Father Ted e altri show premiato coi Bafta, gli Oscar tv britannici, è stato bloccato da ben cinque agenti armati all’aeroporto di Heathrow appena sbarcato da un volo dall’America, manco fosse un terrorista: richiuso in cella, è stato interrogato e rilasciato su cauzione soltanto dopo 12 ore.

In un primo momento, Scotland Yard ha detto che l’arresto era avvenuto per «incitamento alla violenza», poi ha virato sull’incitamento all’odio a motivo dell’orientamento sessuale: a mettere nei guai il comico sono stati alcuni post su X in cui attaccava duramente i trans e i loro sostenitori. In un primo messaggio, Linehan aveva scritto che «se un maschio che si identifica come trans è in uno spazio per sole donne, fate una scena, chiamate la polizia o, in mancanza d’altro, colpitelo nelle palle»; in un altro post aveva commentato una manifestazione pro-trans dicendo «li odio. Misogini e omofobi. Vaff…».



















































Il comico è indubbiamente un provocatore, tanto da essere in attesa di processo per gli abusi online contro un attivista trans ed essere stato in passato sospeso da Twitter, solo per vedersi riabilitato da Elon Musk dopo che questi ha comprato il social. Ma il suo arresto ha scatenato furiose polemiche e perfino l’intervento del primo ministro Keir Starmer, che ha criticato l’operato degli agenti dicendo che la polizia farebbe bene a concentrarsi sulle questioni che importano di più alla gente, ossia «affrontare comportamenti antisociali, taccheggio, crimini di strada e ridurre accoltellamenti e violenze contro le donne».

Ma al di là dell’eccesso di zelo da parte di Scotland Yard, l’arresto di Linehan ha riaperto il dibattito sulla libertà di espressione: la Gran Bretagna è diventata «uno Stato di polizia», ha subito chiosato lo stesso Musk, mentre il leader della destra populista britannica, Nigel Farage, che in questi giorni è negli Stati Uniti, ha detto che solleverà il caso con esponenti vicini all’amministrazione Trump.

È infatti dalla Casa Bianca che sono arrivati negli scorsi mesi gli attacchi più decisi a Londra e all’Europa in tema di libertà di espressione: il vicepresidente Vance aveva ammonito la Gran Bretagna a non incamminarsi su un «sentiero oscuro» di censura e aveva criticato l’istituzione di zone di protezione attorno alle cliniche degli aborti e l’arresto di attivisti che pregavano vicino a quei centri. Il governo Starmer, pur da una opposta sponda politica, è riuscito finora a costruire un rapporto fruttuoso con l’amministrazione Trump, ma incidenti come questo rischiano di scavare un solco nel quale sono pronti a inserirsi tribuni alla Farage.

3 settembre 2025