Profumato, versatile e ricco di virtù: l’origano non è solo una spezia che impreziosisce pizze e piatti mediterranei, ma un vero alleato del benessere. Dalle antiche credenze che lo consideravano una pianta magica, fino alle più moderne ricerche scientifiche che ne confermano i benefici, questa erba aromatica racchiude un mondo di segreti. Che sia origano secco, in tisana o sotto forma di olio essenziale, le proprietà benefiche dell’origano lo rendono un ingrediente prezioso per salute e cucina. Scopriamo tutti i suoi usi, le tradizioni che lo riguardano e le possibili controindicazioni dell’olio di origano, per conoscerlo a fondo e sfruttarne al meglio i vantaggi.
Origano: la pianta mediterranea ricca di principi attivi
L’origano (Origanum vulgare) appartiene alla famiglia delle Lamiaceae ed è usato fin dall’antichità sia come spezia che come rimedio naturale. Come riferito da uno studio riportato su PubMed (2023), contiene composti bioattivi come carvacrolo e timolo, noti per le loro proprietà antiossidanti e antimicrobiche.
Le Proprietà scientificamente confermate dell’origano
1. Attività antimicrobica e antibatterica
Numerosi studi hanno evidenziato che l’olio essenziale di origano è efficace contro diversi batteri. Una ricerca pubblicata su Phytotherapy Research (2007) ha dimostrato che il carvacrolo inibisce la formazione di biofilm di Staphylococcus aureus e Staphylococcus epidermidis, inclusi ceppi resistenti agli antibiotici (PubMed).
Un altro studio del 2014 dell’American Society for Microbiology ha mostrato che il carvacrolo è in grado di inattivare il norovirus murino (MNV), modello per i norovirus umani, danneggiandone capside e RNA virale entro un’ora (PubMed).
2. Proprietà antinfiammatorie
Un’ampia revisione pubblicata su Molecules (2020) ha confermato che il carvacrolo ha un’ottima azione antinfiammatoria. Riduce infatti i livelli di citochine pro-infiammatorie, suggerendo un’azione significativa nella modulazione dell’infiammazione (PubMed).
3. Proprietà antiossidanti
Uno studio comparativo del 2023 pubblicato su Antioxidants ha mostrato che diversi oli essenziali di origano possiedono un’elevata capacità antiossidante, superiore ad altri estratti vegetali usati come conservanti naturali (PMC).
Origano secco, ecco perché fa bene
Non solo l’olio: anche l’origano secco conserva un’elevata concentrazione di composti fenolici. Una ricerca condotta su genotipi locali italiani (Molecules, 2023) ha evidenziato che le foglie essiccate mantengono un contenuto elevato di polifenoli e flavonoidi, responsabili delle proprietà antiossidanti (PubMed).
Tisana e infuso di origano: benefici tradizionali
Le tisane e gli infusi di origano sono tradizionalmente utilizzati per alleviare tosse, raffreddore e disturbi digestivi. Sebbene manchino ampi studi clinici, la presenza di carvacrolo e timolo ne spiega gli effetti lenitivi e carminativi.
Come preparare la tisana
Far bollire 250 ml d’acqua, aggiungere 1 cucchiaio di origano secco. Infondere per 8–10 minuti, poi filtrare e dolcificare a piacere.
Olio essenziale di origano: occhio alle controindicazioni
L’olio essenziale di origano è uno dei più studiati. Una revisione del 2018 su Frontiers in Microbiology ha riportato effetti antimicrobici, antifungini e antinfiammatori documentati in vitro e in modelli animali (PMC).
Nonostante i benefici, l’olio essenziale è altamente concentrato. Deve essere sempre diluito e non va usato in gravidanza, allattamento o nei bambini piccoli. Inoltre, uno studio del 2018 su Food and Chemical Toxicology avverte che dosi elevate possono causare irritazioni gastriche ed epatiche (PubMed).
Origano cubano e varietà alternative
Oltre al classico origano che siamo abituati ad usare in cucina, eistono varietà come l’origano cubano (Plectranthus amboinicus), che presentano composti simili (carvacrolo e timolo), anche se con aroma diverso. Alcuni studi ne confermano le proprietà antiossidanti e antibatteriche, simili a quelle dell’origano mediterraneo.
Tra magia e tradizione
Nella cultura popolare, l’origano era simbolo di protezione e prosperità. I Greci lo consideravano sacro ad Afrodite e lo utilizzavano nei rituali nuziali. Ancora oggi, viene visto come pianta portafortuna, unendo mito e realtà scientifica.