di
Thomas Bendinelli
L’analisi della fondazione Gimbe. Botta e risposta fra PD e Lega: «La Regione mostra un profilo di adempienza superiore alla soglia in tutte le aree»
Nel 2023 la Lombardia perde 14 punti rispetto all’anno precedente nell’adempimento dei livelli essenziali di assistenza (LEA), ovvero le prestazioni sanitarie che tutte le Regioni e Province Autonome devono garantire gratuitamente o previo il pagamento del ticket.
Lo osserva la Fondazione Gimbe rielaborando i dati diffusi dal Ministero della Salute.
Per quanto riguarda i Lea, è bene ricordare (come riportato anche nello studio Gimbe) che la Lombardia è «adempiente» in tutte le tre macro aree di analisi: nella prevenzione, dove ottiene 95 punti ed è quarta a livello nazionale; nell’area dell’assistenza distrettuale, dove ottiene 76 punti ed è solo undicesima; nell’area ospedaliera, dove i punti sono 86 e mettono la regione in settima posizione. Nel 2022 i punti ottenuti dalla Lombardia nelle tre aree erano stati 90 nell’area prevenzione (nel 2023, con 95 punti, c’è stato quindi un miglioramento), 95 in quella distrettuale (contro i 76 del 2023) e 86 in quella ospedaliera (uguale al 2023). In un’ipotetica classifica che somma i valori delle tre macro aree la Lombardia perde appunto 14 punti rispetto al 2022 ed è sesta dietro Veneto, Toscana, Emilia Romagna, provincia autonoma di Trento e Piemonte.
La sottolineatura sul calo complessivo di 14 punti è stata oggetto ieri di diverse prese di posizione da parte dell’opposizione in Regione, dal capogruppo Pd Majorino a Miriam Cominelli, consigliera regionale Pd e componente della commissione sanità: «I dati elaborati da Gimbe sono terribili e certificano una realtà che noi da tempo denunciamo – ha affermato Cominelli -. Perdere 14 punti rispetto all’anno precedente è un dato che dovrebbe far dire a Fontana, a Bertolaso e a tutta la destra lombarda che bisogna cambiare profondamente, che bisogna ricostruire la sanità territoriale e bisogna reinvestire sulla sanità pubblica, riducendo i tempi di attesa che sono un insostenibile ricatto per i cittadini, costretti a farsi visitare e curare a pagamento. Tra poche settimane in consiglio regionale ci sarà la proposta di legge di iniziativa popolare che ha raccolto oltre 100mila firme per riformare il servizio sanitario regionale: è un’occasione che la destra lombarda non può permettersi di sprecare».
Secca la replica a Majorino, Gimbe e Cominelli del sottosegretario alla presidenza del consiglio regionale Mauro Piazza (Lega): «La Regione Lombardia mostra un profilo di adempienza ai Lea superiore alla soglia (60) in tutte e tre le aree di assistenza: altro che perdita di 14 punti. Gimbe e Majorino farebbero bene a non distorcere o strumentalizzare i dati ufficiali del Ministero della Salute».
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3 settembre 2025
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