Il sistema sanitario lucano non fornisce un livello di assistenza territoriale sufficiente. Il ministero della Salute ha reso noto il monitoraggio dei LEA, i Livelli Essenziali di Assistenza, ovvero quelle prestazioni da garantire gratuitamente o con il pagamento di un ticket. Sono tre gli ambiti osservati: in quello distrettuale la Basilicata è risultata, appunto, inadempiente, con un punteggio di 52 su una scala da 0 a 100 dove 60 è la sufficienza, una soglia raggiunta, invece, nell’area della prevenzione e in quella ospedaliera.

I dati si riferiscono al 2023.

Il ministero della Salute tiene conto di 24 indicatori. A ognuno viene assegnato un valore standard rispetto al quale viene calcolato il punteggio in ciascuna regione. Ad esempio l’intervallo allarme-target dei mezzi di soccorso misura il tempo che passa tra la richiesta e l’intervento del personale sanitario. In Basilicata l’intervallo è di 25 minuti e il punteggio è pari a 0.

Altre criticità si registrano per il numero di anziani non auto-sufficienti in trattamento socio-sanitario residenziale rispetto alla popolazione residente e per il consumo di antibiotici.

I valori positivi, invece, sono rilevati sulla quota di persone che hanno aderito ai programmi di screening per i tumori o sulla percentuale di prestazioni specialistiche in ambulatorio erogate effettivamente entro dieci giorni come prescritto.  

La Fondazione Gimbe ha calcolato il punteggio complessivo nelle tre aree: per la Basilicata è pari a 189, in calo di 19 punti rispetto all’anno precedente: l’andamento peggiore tra tutte le regioni e province autonome.