La denuncia del leader di Avs: “Il governo deve dirci chiaramente: questi aerei sono venuti a spiare la Global Sumud Flotilla, che in questi giorni si sta muovendo nel Mediterraneo per rompere l’assedio di Gaza, oppure sono venuti a caricare materiale bellico?”
“Chiediamo immediate spiegazioni al governo su quanto accaduto nelle ultime ore: tre aerei militari israeliani hanno sorvolato la Sicilia e sono atterrati nella base militare di Sigonella. Uno di questi velivoli, un KC-130H, è decollato ieri dalla base aerea di Nevatim in Israele alle 15:10 ed è atterrato a Sigonella alle 18:40, per poi ripartire. È inaccettabile che basi italiane vengano utilizzate da aerei militari di uno Stato che sta conducendo un massacro contro il popolo palestinese”. È la denuncia di Angelo Bonelli, leader di Avs, che ha chiesto al governo di Giorgia Meloni spiegazioni sulla presenza di alcuni velivoli battenti bandiera israeliana nella base militare siciliana di Sigonella.
“Spiano la Global Sumud Flotilla?”
“Il governo deve dirci chiaramente: questi aerei sono venuti a spiare la Global Sumud Flotilla, che in questi giorni si sta muovendo nel Mediterraneo per rompere l’assedio di Gaza, oppure sono venuti a caricare materiale bellico?”. “In entrambi i casi, saremmo di fronte a una gravissima complicità dell’Italia. Per questo presenteremo immediatamente un’interpellanza urgente in Parlamento: non è tollerabile che il nostro Paese metta a disposizione il proprio territorio e le proprie basi per operazioni militari che hanno come unico obiettivo quello di prolungare il genocidio a Gaza”, conclude.
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Difesa: “Ad aereo israeliano a Sigonella solo supporto logistico”
“Nel pomeriggio del 2 settembre un aeromobile C-130 appartenente alle Forze armate israeliane ha effettuato un atterraggio tecnico presso la U.S. Navy Air Station di Sigonella (Catania), nell’ambito di un’attività addestrativa e di supporto logistico (rifornimento) previamente autorizzata secondo le procedure previste dalla normativa nazionale e internazionale vigente. A bordo del velivolo era presente solo personale tecnico-logistico, non vi era e non è stato imbarcato alcun materiale o equipaggiamento”. Così lo Stato Maggiore della Difesa, che aggiunge: “pertanto, durante la sosta, della durata di circa 3 ore e 30 minuti, il velivolo ha ricevuto esclusivamente supporto logistico da parte del personale statunitense presente nella base”. L’utilizzo dello spazio aereo e delle infrastrutture militari italiane, aggiunge, “avviene nel pieno rispetto del quadro normativo nazionale e degli accordi internazionali in essere”.
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