Primož Roglič all’attacco nella diciannovesima tappa del Tour de France 2025. Come già accaduto ieri, lo sloveno della Red Bull-Bora-hansgrohe si è mosso da lontano nella Albertville – La Plagne con l’obiettivo di provare a portare a casa un successo parziale, ritrovandosi inizialmente in fuga assieme a un bel gruppetto di attaccanti e poi solo con Lenny Martinez e Valentin Paret-Peintre. Il gruppo, però, non ha mai concesso loro più di un minuto di vantaggio e, nonostante il 35enne sia anche riuscito a staccare i due francesi nel corso della discesa dopo il GPM del Cormet de Roselend, alla fine ha dovuto arrendersi nel tratto di fondovalle precedente alla salita finale.
Proprio sull’ascesa conclusiva, poi, lo sloveno ha pagato lo sforzo fatto ed è crollato, giungendo all’arrivo con più di 12 minuti di ritardo e scivolando inoltre dal quinto all’ottavo posto della generale: “Oggi per me era tutto o niente. Alla fine, è stato quasi niente – ha dichiarato Roglič a TVSLO – Ho dato il massimo e mi sono divertito. Almeno ero in TV. Forse non alla fine, ma sicuramente dopo la partenza. Col senno di poi, non cambierei nulla della mia tattica“.
L’obiettivo vittoria di tappa incontrava anche il favore della sua squadra, concentrata comunque soprattutto sul podio finale con Florian Lipowitz: “Direi che già ieri era chiaro che Primož voleva davvero vincere una tappa qui al Tour de France – le parole del direttore sportivo Enrico Gasparotto, riportate da Cyclingnews – Conosce l’obiettivo della nostra squadra, finire sul podio, ma per se stesso aveva una gran voglia di vincere una tappa, quindi alla fine è quello che ha cercato di fare. Ieri ci ha provato e credo che abbia perso il momento in cui Ben (O’Connor, ndr) è andato via, perché stava cercando di fare quello che doveva fare (una pausa fisiologica, ndr) e alla fine ha perso l’occasione”.
“Oggi per lui era l’ultima occasione per vincere una tappa. Voleva andare a tutta fin dall’inizio, lo aveva detto, cosa che per noi e anche per Lipowitz poteva funzionare, ed è quello che ha fatto. Alla fine penso che sia una tattica che abbiamo concordato e che faceva parte del gioco. È un gioco e credo che se si vuole vincere tanto bisogna rischiare un po’, altrimenti non si vince tanto“, ha concluso il DS della Red Bull-Bora-hansgrohe.