La rinascita di una campionessa? Lo scopriremo. Naomi Osaka (n.24 del ranking) torna a distanza di quattro anni in una semifinale di uno Slam. L’ultima volta era stata negli Australian Open, quando poi conquistò il suo secondo titolo a Melbourne. Di acqua ne è passata sotto i ponti e nella serata dell’Arthur Ashe Stadium di New York, è andata in scena la redenzione di Naomi, vittoriosa col punteggio di 6-4 7-6 (3) contro la ceca Karolina Muchova (n.13 WTA) in 1 ora e 44 minuti di gioco, nei quarti di finale degli US Open 2025.
Un confronto condizionato dall’infortunio patito dalla ceca sul finire del primo parziale. Un problema alla coscia sinistra ha limitato negli spostamenti Muchova, che comunque ha avuto le sue opportunità nel secondo parziale, trovandosi avanti di un break due volte e potendo servire per vincere la frazione (avanti 5-4). Osaka è stata abile a farsi trovare pronta in risposta e a fare la differenza nel tie-break. Sarà dunque la nipponica a sfidare la statunitense Amanda Anisimova nel penultimo atto, col sogno della terza affermazione nel Major americano.
Nel primo set Muchova cerca di mettere pressione in risposta, costruendosi una palla break nel gioco d’apertura. La giapponese si salva con l’aiuto del servizio. Battuta che diventa dominante per larga parte della frazione, fino al nono game. La ceca si trova 15-30 in risposta, ma subisce la rimonta di Naomi. La giapponese eleva i giri del motore e con giocate pregevoli si prende la frazione sul 6-4.
Nel secondo set Muchova torna in campo con un’evidente fasciatura alla coscia sinistra, dopo aver chiesto il MTO al termine del parziale precedente. La ceca non ha troppe alternative: si tenta il vincente nei 4 colpi, non potendosi muovere a dovere. Karolina va avanti di un break nel primo gioco, ma subisce l’immediato contro-break di Osaka. Uno spartito che si ripete nel nono e decimo game. La talentuosa ceca si crea due nuove chance per andare avanti nello score sul servizio della nipponica, ma non c’è concretezza. Si va al tie-break e la miglior forma fisica della giapponese fa la differenza e il 7-3 fa calare il sipario.
Leggendo le statistiche, Osaka ha fatto la differenza su pochi punti, decisivi però nel risultato, come si può intuire nel 75% dei quindici vinti con la prima di servizio (73% per Muchova) e il 44% con la seconda (38% per la ceca).