di Rosella Redaelli

Una pizza per Leclerc, la stessa dello scorso anno, e una «veg» per Hamilton: a preparare e servire le pizze dei piloti di casa saranno i ragazzi di PizzAut

MONZA – Una pizza dedicata a Charles Leclerc e una per Lewis Hamilton. Nelle cucine monzesi di PizzAut, la prima pizzeria in Italia gestita da ragazzi autistici si è lavorato fino all’ultimo per mettere a punto due pizze da campioni. Per il terzo anno consecutivo dal 5 al 7 settembre, in occasione del Gran Premio d’Italia, il truck di PizzAut sarà nell’area dei Paddock a sfornare « la pizza più buona della Galassia conosciuta» – come dicono i ragazzi di PizzAut- per piloti, meccanici, giornalisti e ospiti. La pizza più inclusiva nel luogo più esclusivo.

Per Charles Leclerc si replica la ricetta dello scorso anno: ha portato fortuna al pilota monegasco che, sul gradino più alto del podio, ha regalato l’emozione a tutti i tifosi sotto. Indimenticabile l’onda rossa nel più antico circuito di Formula 1.
Gli ingredienti? Anduja, gorgonzola, luganega di Monza e granella di noci con una base rosso Ferrari. «Con questa pizza vinci perché spinge di brutto», aveva detto profetico il giovane Simone servendo, emozionato, la pizza al suo beniamino. A fine gara il ferrarista era tornato al truck per ringraziare e festeggiare con tutta la squadra di PizzAut.

Per Hamilton, invece, una pizza tutta nuova e rigorosamente vegana: «Abbiamo in carta la Veggie – spiega il fondatore Nico Acampora – con chips di barbabietole, guacamole, pomodoro e basilico, ma abbiamo voluto creare qualcosa di nuovo mettendo molta Italia nel piatto, da nord a sud e un bel rosso Ferrari».



















































La «Hamilton Veg» è una pizza lievitata 72 ore con straccetti di zucchine fresche, friarielli campani, olive taggiasche, una cascata di pomodorini freschi, granella di noci , sesamo e olio Evo.

A preparare e servire le pizze dei piloti di casa ci saranno Edoardo, Lorenzino, Lorenzo, Letizia, Andrea e Simone che saranno sul foodtruck e non vedono l’ora di rivivere l’emozione di essere ancora una volta a bordo pista. Con loro quest’anno ci sarà anche Leo, 17 anni, il figlio di Nico.

«PizzAut è nata con la speranza di dare un lavoro a mio figlio e a tanti ragazzi come lui – spiega Acampora -. Ora Leo sta studiando all’istituto alberghiero e da giugno sta facendo l’alternanza scuola lavoro da noi. Da padre sono molto fiero e orgoglioso dei progressi che ha fatto in questi mesi, ancora una volta è la prova di quanto il lavoro possa aiutare questi ragazzi tirando fuori tutte le loro capacità. Erano destinati a trascorrere la loro esistenza in casa, molti di loro non sapevano più scrivere e ora prendono le comande senza problemi».

La stessa idea di creare una pizzeria gestita da ragazzi autistici è nata in famiglia una domenica sera come Nico Acampora racconta nel volume «Vietato calpestare i sogni» (Solferino) in cui ripercorre con la giornalista del Corriere Elisabetta Soglio le tappe di questa avventura che resta ancora unica in Italia e crea sempre più interesse all’estero.
«Leo aveva 4 anni – ricorda Nico – ho visto la gioia nei suoi occhi mentre metteva le mani in pasta e ci aiutava a preparare una pizza in casa. È stata quella la scintilla che ha fatto nascere PizzAut che, oggi, conta su 41 ragazzi assunti direttamente da noi o in distacco e 3 in tirocinio».

Il 20 settembre parte un nuovo corso alla AutAcademy per formare altri 20 giovani che, con tutta probabilità, troveranno lavoro non solo nelle pizzerie di Monza e Cassina De’ Pecchi, ma anche sui 6 truck che portano la pizza più inclusiva in giro per l’Italia.
La creazione delle pizze è merito della fantasia di questi ragazzi straordinari: «Ogni giorno ne inventano una – racconta Acampora – mettendo insieme ingredienti a volte non troppo lineari, ma questo produce spesso pizze davvero particolari».

Sulla carta del ristorante di Cassina de’ Pecchi, aperto nel 2021 nel milanese, e di Monza, inaugurato con il Presidente Sergio Mattarella il 2 aprile 2023, ci sono le pizze più amate come la «Normaloide», la «Bombazza», la «DPCM» creata in epoca Covid con mortadella, limone, pistacchio e fiordilatte, ma ogni mese si aggiungono anche due nuove golosità.

Per Geppy Cucciari, ospite di PizzAut, i ragazzi hanno creato una pizza dai sapori di Sardegna con fettine di maialino, cipolla caramellata, pecorino sardo e miele, l’altra pizza di questo periodo è la «DiversaMente» con zucchine freschissime grigliate alternate a speck, mozzarella fiordilatte e pomodorini rossi.

Nico Acampora snocciola ricette e ingredienti con la disinvoltura di chi è nato tra i fornelli: «La verità è che sono sempre stato una buona forchetta – dice – ma non ho mai cucinato».
Forbes lo ha inserito tra i dieci migliori chef italiani, ma lui ribadisce «Io non so cucinare, non c’entro nulla con gli chef italiani. L’ho detto anche a Carlo Cracco che è venuto ad assaggiare la nostra pizza. La sua risposta la porto nel cuore: “Noi sappiamo solo cucinare – mi ha detto – tu stai cambiando il mondo”».

4 settembre 2025