di
Redazione Roma

Per ragioni di sicurezza le luci della città tradizionalmente spente sono rimaste accese. Nocs fra la folla per garantire protezione, Tajani è stato traferito in caserma. Previsto l’ambasciatore israeliano, invitato poi a non partecipare. L’ipotesi di un blitz per far evadere un boss dal carcere

Quarantamila persone in piazza e nelle strade per una tradizione che dura da secoli, il trasporto della macchina di Santa Rosa a Viterbo, e un piccolo commando armato che poteva essere pronto a sparare sulla folla. Così mercoledì notte l’adunata di fedeli avrebbe potuto trasformarsi in tragedia: pronto ad agire un nucleo combattente legato alla rete criminale del boss turco Boris Boyun, scoperto appena in tempo in un b&b in via di Santa Rosa. All’interno tre persone armate di una mitragliatrice e di due pistole cariche: due uomini sono stati bloccati, ma un passaporto non corrisponde a uno degli arrestati, quindi potrebbe esserci un latitante. I due fermati non hanno risposto a nessuna delle domande degli investigatori: l’ipotesi è che avessero intenzione di far evadere il boss detenuto in carcere. La Procura della Repubblica di Viterbo ha aperto un fascicolo per traffico d’armi (si tende a escludere legami con il terrorismo). La polizia è intervenuta nel pomeriggio, mentre in piazza fervevano i preparativi, allertata dall’affittacamere, insospettito perché gli ospiti turchi erano totalmente privi di bagagli.

La stranezza delle luci rimaste accese 

La popolazione ha avuto riscontro che qualcosa di strano stava accadendo quando le luci, solitamente spente per il passaggio della macchina illuminata, sono rimaste tutte accese. Negli stessi attimi è stato convocato in Prefettura un comitato di sicurezza mentre i Nocs e unità cinofile antibomba venivano sguinzagliati per la città a difesa dei cittadini. Nonostante il malumore di molti e i fischi contro la decisione di mantenere l’illuminazione, la manifestazione si è poi svolta regolarmente anche se alcune autorità sono state trasferite in luoghi più sicuri:  il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani è stato messo in sicurezza in una caserma, la vicepresidente del Parlamento europeo Antonella Sberna, il deputato Mauro Rotelli e altri hanno osservato il trasporto a distanza, dalle finestre del Comune. Era prevista anche la presenza dell’ambasciatore israeliano, al quale è stato però sconsigliato di partecipare. 



















































La mafia turca e i legami con il fondamentalismo islamico

Il trasporto della Macchina di Santa Rosa era dedicato quest’anno al tema della pace, come ha sottolineato la sindaca Chiara Frontini, spiegando poi che «c’è stato un pericolo concreto, per questo ci siamo visti costretti a non spegnere le luci». In realtà il buio è tornato da metà della processione alla meta finale. La mafia turca è una realtà a Viterbo. La rete di Boyun, arrestato l’anno scorso a Bagnaia con alcuni suoi sodali, ha continuato a espandersi, anche attraverso la gestione di b&b usati come depostito di armi e basi d’azione. Ad agosto la Mobile ha arrestato Ismail Atiz, accusato di reati come riciclaggio, estorsione, danneggiamento, uso e possesso di armi. Un esponente della mafia di Ankara è stato sorpreso nei giorni scorsi nella Città dei Papi, dove cellule dormienti pronte ad agire controllerebbero un traffico internazionale di armi e droga. Legate – hanno appurato le indagini – con il fondamentalismo islamico dell’Isis Khorasan. Un rivolo ancora vivo, grazie a proseliti trasferiti in Turchia dopo l’uccisione della guida Abu Bakr al-Baghdadi.

Meloni e Tajani: «Congratulazioni alle forze dell’ordine»

Su Facebook il plauso della premier Giorgia Meloni: «Congratulazioni alle forze dell’ordine e al ministro dell’Interno Piantedosi per il pronto intervento che ha portato all’arresto di due cittadini turchi armati a Viterbo, poche ore prima della festa della Macchina di Santa Rosa. Un’operazione decisiva, che ha permesso di celebrare in sicurezza un evento unico al mondo, riconosciuto dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità,  e rappresentativo di una tradizione secolare profondamente sentita dai viterbesi e da tantissimi italiani». Interviene anche il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani: «Grazie alle forze dell’ordine, al sindaco e al prefetto che hanno garantito, in sicurezza e evitando il panico, il trasporto della macchina della Santa protettrice della città. Questo episodio spero rappresenti un monito contro quei cattivi maestri che aizzano orchestrando campagne d’odio con un linguaggio violento». 


Vai a tutte le notizie di Roma

Iscriviti alla newsletter di Corriere Roma

4 settembre 2025 ( modifica il 4 settembre 2025 | 11:46)