L’allarme lo aveva lanciato BlogSicilia una settimana fa. Mancano gli infermieri di famiglia qualificati con questa specifica dicitura. La Regione aveva risposto che i corsi sono attivi al Cefpas anche se non si tratta di master. Qualifiche che, appena rilasciate, saranno sufficienti a fare le assunzioni.

Ora il Dipartimento regionale delle Attività sanitarie scrive alle Asp e invita a lanciare i bandi di concorso per questi infermieri di famiglia e di comunità. Ma è solo uno dei bandi che bisogna lanciare e solo parte di quelli che sono già in corso.

Sanità senza personale

E’ solo uno dei grandi temi che riguarda la sanità siciliana che annaspa. Niente medici, pochi infermieri e strutture sanitarie che senza personale non ce la fanno.

Nonostante i bandi di concorso esistono realtà come l’Asp di Trapani che non riesce a coprire i posti di medici dell’emergenza e del pronto Soccorso. Un solo candidato ha risposto alla selezione per 50 medici. In passato il bando da 191 posti nella sanità Trapanese aveva permesso di reclutare solo 10 operatori sanitari.

L’apertura di case e ospedali di comunità

Trapani è solo la punta di un iceberg. A fronte di difficoltà per reperire personale ordinario, la sanità va verso l’apertura di case di comunità e ospedali di comunità previsti dalla riforma voluta con il PNRR.

Entro marzo del prossimo anno ci sono da reclutare fra gli 800 e i 1600 nuovi infermieri (ci sono disponibili 39 milioni, quasi 40) ma mancano le qualifiche richieste dalla riforma.

Ora il Dipartimento regionale delle Attività sanitarie ha scritto ai manager invitandoli a bandire i concorsi. 744 i posti da mettere a selezione in questa prima fase ma serve personale che disponga della nuova qualifica di “infermiere di famiglia”. In Sicilia le Università non hanno avviato i master dedicati agli infermieri laureati con diploma triennale. L’unico corso esistente è quello del Cefpas ma non è di livello master.

Per la Regione è sufficiente ma il titolo master è comunque prioritario nelle selezioni come la stessa Regione specifica nella sua risposta all’allarme. Diventa, dunque probabile che i concorsi li vincano i candidati formati altrove in Italia che possono vantare un titolo “master”. Ne deriva un alto rischio di successive richieste di mobilità e dunque di posti che restano scoperti in Sicilia nel medio termine.

Sanità, lavori in corso

In questo clima di lavori in corso la Sicilia si ritrova ad essere indietro nella classifica di erogazione dei Lea, i livelli essenziali di assistenza. In Italia siamo penultimi e i nel 2023 la situazione è peggiorata rispetto al 2022. la Regione cerca, adesso, di correre ai ripari con un’altra circolare che obbliga i manager a istituire corsie preferenziali per esami clinici e diagnostici urgenti. Un modo per tagliare le liste d’attesa e rispettare finalmente una legge troppo spesso ignorata

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